ITALIA

Climate Strike a Bologna, il fotoreportage

Anche a Bologna lo sciopero globale per il clima ha riempito le strade. Oltre 20mila giovanissim* si sono ritrovati a piazza San Francesco per inondare alcune tra le vie principali, fino ad arrivare a piazza Verdi. 

Nelle strade l’energia dirompente si combina con un insieme di rivendicazioni puntuali e radicali. La voglia di un reale cambiamento del sistema e non del clima riguardante il livello cittadino, nazionale e globale e pretende politiche che portino a una transizione energetica entro il 2030, pagata dai responsabili e non dalle vittime di questo sistema.

Il conto è presentato anche alle istituzioni locali, alle quali vengono chiesti trasporti pubblici gratuiti, ecologici e capillari, un netto stop alle grandi opere inutili e inquinanti (Passante di Mezzo e cementificazione dei Prati di Caprara), la non apertura di nuovi supermercati che vadano a ingrossare le fila di quelli già esistenti, una transizione verso il 100% di energie rinnovabili da parte dell’azienda municipalizzata Hera, istruzione e ricerca pubbliche, rifinanziante e sganciate dai rapporti con aziende responsabili della attuale condizione ambientale (Eni).

Sulle tute indossate in testa al corteo si possono ritrovare i nomi di alcune tra le città più inquinate del mondo. Città che, come nel caso di Taranto, spesso sono nominate anche negli interventi, quasi a comporre al microfono una mappatura orale dello scempio che le diverse anime del capitalismo hanno compiuto in giro per la penisola.

Valeria Altavilla
Vittorio Giannitelli
Vittorio Giannitelli
Valeria Altavilla
Valeria Altavilla
Valeria Altavilla
Valeria Altavilla
Valeria Altavilla
Vittorio Giannitelli
Vittorio Giannitelli
Valeria Altavilla
Vittorio Giannitelli
Valeria Altavilla
Vittorio Giannitelli
Vittorio Giannitelli
Vittorio Giannitelli
Valeria Altavilla