ROMA

“Cambiare prospettiva contro gli stereotipi”. Conferenza a Roma su sessismo e linguaggio

Oggi alle 18 presso il dipartimento di scienze della formazione di RomaTre un incontro con Lorenzo Gasparrini e Maria Iovine dedicato all’empowerment femminile e organizzato dall’associazione Venus

Per “cambiare prospettiva” occorre ribaltare tutto. Ribaltare i ruoli di genere, le politiche istituzionali, l’immaginario e – come accade in un sempre maggior numero di contesti – anche la grammatica e il linguaggio, introducendo simboli e lettere che possano accogliere la diversità. È quanto si discuterà nella conferenza intitolata appunto “Cambio di prospettive: cultura e linguaggio sessista” che si terrà oggi alle ore 18 presso il Dipartimento di Scienze della Formazione di Roma Tre della capitale (via Principe Amedeo, 184, aula 2).

«C’è tutta una serie di miti da sfatare quando si parla di rapporti di genere e di relazioni fra uomo e donna», ci racconta Livia Fabiani, presidentessa dell’associazione Venus che promuove la conferenza.

Venus è una giovane realtà che si occupa di arte urbana e l’appuntamento di oggi rappresenta la prima “tappa” di un ciclo di incontri e laboratori – avviato anche grazie al bando “Vitamina G” – che entreranno nel video dell’argomento dell’empowerment femminile da punti di vista diversi. «Alcune persone pensano al linguaggio come a un campo di battaglia marginale, in fondo poco importante. Per noi invece è una lotta che sta al pari delle altre, perché il linguaggio è comunque il primo modo in cui ci si esprime e determina il proprio approccio verso il mondo».

Non sarà però una conferenza di studiosi e studiose della lingua. L’incontro anzi sembra avere una tensione multidisciplinare: con la moderazione della professoressa di sociologia generale presso RomaTre Milena Gammaitoni, saranno infatti presenti il filosofo e attivista femminista Lorenzo Gasparrini e la regista e attivista Maria Iovine, il cui cortometraggio In Her Shoes (vincitore del premio Zavattini 2017) aprirà la sessione di interventi.

«Occorre muoversi su più fronti», prosegue Fabiani. «Nell’ultimo periodo ci sono stati tanti cambiamenti nella nostra società, ma il numero dei femminicidi ci indica che c’è ancora molto da fare».

Gasparrini è forse uno dei pochi nomi in Italia ad affrontare tematiche femministe da un punto di vista maschile. Le sue pubblicazioni – da Perché il femminismo serve anche agli uomini a No. Del rifiuto, di come si subisce e di come si agisce e del suo essere un problema essenzialmente maschile – così come i suoi laboratori pubblici sul tema analizzano infatti le questioni relative alla mascolinità dentro gli stereotipi di genere, mostrando come il femminismo sia una pratica che intende agire a 360 gradi. Come spiega ancora Fabiani: «Coinvolgere un attivista uomo ci sembrava importante per far capire che il femminismo non serve solo alle donne».

Dal canto suo, nel suo cortometraggio Iovine mostra un mondo “al contrario”, in cui – contrariamente a quanto è avvenuto – gli uomini si sono trovati a essere privati di diritti e relegati alla sfera familiare e privata. Afferma in proposito Fabiani: «La regista ha stravolto delle immagini d’archivio in un modo che può forse spingere la “parte maschile” a provare maggiore empatia con le lotte per i diritti femminili. In pratica, ci si chiede: se fosse successo a voi non vi sareste ribellati?».

La conferenza partirà dunque dalla visione di In Her Shoes per passare poi più in generale al ruolo della cultura e infine al linguaggio.

Venus è d’altronde un’associazione che opera principalmente nel campo dell’arte urbana. Un settore in cui, puntualizza Fabiani, le donne sono comunque poche e dove stereotipi e limitazioni su base di genere creano difficoltà di lavoro. Dopo essersi confrontata con contesti stranieri (in particolare il Brasile dove, dice, «paradossalmente vengono negati alle donne tanti diritti, ma sembra esserci un clima di sorellanza e solidarietà più forte»), Fabiani ha deciso di sollevare la questione anche qui in Italia. Attraverso bandi e sostegni, si è dunque arrivati all’organizzazione del ciclo di conferenze che inizia oggi e che prevederà anche momenti laboratoriali più pratici.

«Ogni volta avremo un focus diverso», conclude. «L’obiettivo è sia quello di avvicinare alle tematiche femministe le persone che sono più restie, sia quello di approfondire e ribadire rivendicazioni che ci stanno a cuore». Fra i prossimi appuntamenti, conferenze dedicate alle intersezioni fra genere, razza e provenienza (con Irene Facheris, co-autrice del podcast Equalitalk-Razzismo made in Italy, e Katiuscia Carnà, co-autrice del libro Kotha. Donne bangladesi nella Roma che cambia) e al tema della sessualità e del lavoro sessuale, su stereotipi e corpi (con la partecipazione fra le altre della giornalista Jennifer Guerra).

Immagine di copertina da Pixabay