ROMA

Il bombardamento che ha segnato la storia di San Lorenzo

Nel quartiere romano di San Lorenzo il ricordo del bombardamento del 19 luglio del 1943 è ancora vivo. Anche quest’anno, oltre la commemorazione ufficiale, l’ANPI insieme agli spazi sociali e le associazioni del quartiere, organizzeranno una iniziativa per ripensare quell’evento guardando al nostro presente. L’appuntamento è a piazza dei Sanniti, sabato 18 luglio

Prima delle bombe, dal cielo erano piovuti volantini che avvertivano i cittadini dell’imminente attacco: «Romani! Abbandonate le vostre case se sono in prossimità di stazioni ferroviarie, aeroporti, caserme… Romani! Questo è un avviso urgente. Non credete alla propaganda di Mussolini. Mettetevi in salvo».

A San Lorenzo il ricordo di quel giorno è ancora vivo. Nei ricordi di chi l’ha vissuto e di chi l’ha sentito raccontare anno dopo anno. Il 19 luglio del 1943 circa 4000 ordigni vengono sganciati dagli aerei americani, San Lorenzo è il quartiere più colpito, alto è il tributo di sangue con 1500 morti e 4000 feriti, palazzi rasi al suolo e la guerra per la prima volta entra con violenza inaudita nella vita della città. La striscia di morte si allunga poi al Tiburtino e al Tuscolano, su via Prenestina e via Casilina. Il bombardamento ha segnato in maniera indelebile la storia di San Lorenzo, ridisegnandone la geografia (ancora oggi si riconoscono i palazzi bombardati) e l’identità. Il 14 agosto 1943, dopo il secondo bombardamento di Roma, il Governo Badoglio dichiarò Roma “città aperta”.

 

Roma scoprì quel giorno che non era immune dalle bombe anglo-americane. Oggi siamo noi ad accorgerci che non esiste immunità per nessuno quando infuria una guerra o qualcosa che colpisce nella stessa maniera violenta e ingiusta.

 

Anche quest’anno alla commemorazione ufficiale del bombardamento che si svolge al Parco dei Caduti, si aggiungerà sabato 18 luglio a piazza dei Sanniti l’iniziativa organizzata dall’ANPI insieme agli spazi sociali e le associazioni del quartiere. Sarà l’occasione per discutere delle analogie fra quello che è stato vissuto negli anni della guerra e in quelli successivi della ricostruzione e i giorni che abbiamo appena vissuto con la pandemia e il futuro che ci aspetta. Per farlo sono stati invitati studiosi di diverse discipline e attivisti delle reti sociali, che hanno animato esperienze di solidarietà e mutualismo.

Alla fiaccolata che ogni anno percorre le strade del quartiere si è dovuto rinunciare, ma la serata sarà animata dall’intervento teatrale di Ascanio Celestini e la recita di Gaia Riposati, la musica di Emilio Stella concluderà la festa.

La giornata sarà anche l’occasione per ricordare Giorgio Bisegna, antifascista storico e presidente della sezione ANPI di San Lorenzo, che è scomparso nel mese di aprile. Il quartiere non ha potuto allora a causa del lockdown ricordarlo pubblicamente, lo farà in questa occasione.

 

Il programma completo

ore 18.30 – 20.30

ASSEMBLEA/DIBATTITO “Guerra e Dopoguerra, Pandemia e post Pandemia”

Partecipano: M. Capocci (storico della medicina, Univ. Pisa) | E.De Luca (CLAP – Camere del Lavoro Autonomo e Precario) | D. Romaniello (economista di Coniare Rivolta) | Enea Tomei (Quarantena Solidale – Libera Repubblica di San Lorenzo) | G. Zitelli Conti (storica, Sapienza Univ. di Roma)

Contributi audio “Voci dal lockdown”

Ore 20,30 – Intervento teatrale di Ascanio Celestini

Cena in convenzione con Vox Populi che devolverà il 30% del ricavato alla serata, Via dei Volsci 113/115 incrocio Piazza dei Sanniti

Ore 21.30 – In ricordo di Giorgio Bisegna

Proiezione del filmato e ricordi delle compagne e dei compagni (sarà presente Lidia Piccioni)

A seguire

Gaia Riposati recita Majakovskij (Cineforum Antivirale ).

Emilio Stella in concerto

 

Foto di copertina del Nuovo Cinema Palazzo