ITALIA

Bologna, contro Xm24 ancora uno sgombero targato Pd

La ex caserma Sani circondata questa mattina dalle forze di polizia. Allontanate le occupanti. Intanto il presidio solidale si è trasformato in un corteo che sta denunciando le responsabilità della giunta Merola

Intorno alle 6 di questa mattina lo spazio sociale bolognese Xm 24 è stato colpito da una nuova operazione di polizia e dall’ennesimo sgombero. Stavolta è toccato alla ex caserma Sani, occupata il 15 novembre scorso per rispondere all’immobilismo della giunta Merola. Questa, infatti, si era impegnata a trovare con le occupanti un altro edificio che potesse ospitare le attività del centro sociale nel quartiere della Bolognina. Tale impegno era stato strappato durante lo sgombero del 6 agosto 2019, grazie a 17 ore di resistenza sui tetti e nelle strade adiacenti la sede storica di via Fioravanti 14.

La ex caserma Sani è di proprietà di Cassa depositi e prestiti, che poco dopo l’occupazione ha denunciato le attiviste. Così ai primi di dicembre il Gip Domenico Pansa ha accolto la richiesta della procura di Bologna e ha disposto il sequestro preventivo dell’area, molto grande, che ha spianato la strada allo sgombero di oggi.

«Da subito gli occupanti della ex-caserma Sani hanno chiesto un’interlocuzione con la dirigenza di Cassa Depositi e Prestiti, senza mai ottenere risposta. Ora, a sgombero avvenuto, le responsabilità ricadono di nuovo interamente sul comune – scrive Xm 24 nel comunicato diffuso in mattinata – È il comune che, se confermerà le previsioni del Poc 2016 sull’area, porterà a: 70% dell’edificato a edilizia residenziale privata e il 30% a commerciale (supermercati, parcheggi etc) e ricettivo (hotel), spingendo così ancora avanti la turistificazione della città e della Bolognina. Degli attuali 41000 m2 dedicati ad aree verdi, approssimativamente, 7000 m2 verranno privatizzati e almeno 12000 m2 cementificati o pavimentati per la viabilità».

Appena si è diffusa la notizia dell’operazione di polizia, all’ingresso del centro sociale si è raccolto un presidio di solidali. Il presidio è poi diventato un corteo, che al momento sta sfilando su ponte Stalingrado.

Foto di copertina di Michele Lapini
 

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