ITALIA

Bologna, in corso sgombero Xm24: «il nulla che avanza» e le ruspe targate Pd

I mezzi delle forze dell’ordine assediano lo storico centro sociale bolognese. Sul posto anche una ruspa per distruggere gli ingressi barricati. Attiviste, attivisti, solidali e abitanti del quartiere resistono dentro e intorno. Appello ad accorrere in via Fioravanti 24

Prima che il sole sorgesse, il quartiere della Bolognina è stato invaso da camionette e volanti della polizia. Intorno alle 5:30 di questa mattina sono iniziate le annunciate operazioni di sgombero del centro sociale Xm24: 17 anni di occupazione e autogestione nel cuore di Bologna. Il giorno dopo l’approvazione del Pacchetto sicurezza bis con il voto di fiducia sul governo Lega-5 Stelle, il Partito Democratico ha ordinato lo sgombero di un importante presidio sociale e culturale. Con una ruspa!

A volte i simboli e le immagini valgono più di mille parole. Sicuramente di quelle dette e non dette dall’amministrazione comunale guidata da Virginio Merola che di Xm24 ha parlato soltanto per manifestare l’interesse a rientrare in possesso dell’edificio, mentre è rimasta in silenzio di fronte a ogni proposta di soluzione alternativa.

Giovedì scorso, l’1 agosto, gli occupanti erano stati convocati per l’ultima volta in Questura. Ennesimo incontro inutile perché le proposte di Xm24 per evitare lo sgombero, nello specifico la disponibilità al trasferimento in uno dei quattro possibili edifici di proprietà pubblica individuati, si sono infrante contro il muro dell’ignavia delle istituzioni locali.

«La risposta dell’amministrazione alle nostre proposte è stata quanto mai fumosa – hanno scritto gli attivisti in un comunicato – nessun impegno per uno spazio definitivo nell’immediato, nessuna mediazione per evitare lo sgombero coatto a cui sembra non vogliano rinunciare. Da parte loro solo un’ostinata dimostrazione di forza per necessità politica e senza alcuna reale urgenza tecnica: avete mai visto iniziare un cantiere ad agosto e senza che progetti definitivi siano stati presentati?».

Michele Lapini

Il vuoto dell’ex mercato ortofrutticolo è stato riempito negli anni da tante attività e molteplici progetti. Fino all’alba di questa mattina in via Fioravanti 14 c’erano una radio, una ciclofficina, un laboratorio di stampa serigrafica, una palestra di yoga e tessuti, una palestra di pugilato, una cucina popolare, un orto, una sala prove, una camera oscura, una libreria-biblioteca e archivio, il mercato contadino Campi Aperti. E molto altro ancora.

La giunta Merola, però, preferisce che al posto di questa ricchezza, di questo valore sociale di difficile misurazione, nascano 10 appartamenti di co-housing. Si tratta di uno dei progetti previsti dal piano «Mille case per Bologna», che combina la costruzione di nuove case al recupero di appartamenti sfitti o edifici vuoti.

Il tema dell’emergenza abitativa è sicuramente importante in una città come Bologna, dove gli studenti sono costretti al ricatto continuo dei proprietari di case e dove Airbnb sta divorando quote sempre maggiori di stanze e case come stampella del turismo all’insegna del food.

Michele Lapini

Eppure l’ostinazione contro Xm24, il rifiuto di trovare soluzioni alternative, lo sgombero agostano, il fatto che non saranno 10 appartamenti a risolvere una situazione abitativa drammatica, i precedenti attacchi contro le occupazioni abitative guidati dalla giunta Merola segnalano che la partita sulla Bolognina è un’altra. «Si tratta di un’operazione di social-washing contro l’ultima avanguardia in un quartiere che si vorrebbe gentrificare» aveva raccontato a dinamopress uno dei tanti Andrea (nel centro sociale si chiamano tutti così) durante il corteo di migliaia di persone che aveva sfilato il 29 giugno nel centro di Bologna per far vedere alla giunta e alla città che Xm24 non era solo.

E solo non è stato neanche questa mattina. Appena sono stati avvistati i mezzi della polizia, dal tetto del centro sociale sono partiti i fuochi d’artificio e i messaggi alle migliaia di solidali che vivono e attraversano lo spazio. Chi era dentro si è barricato e si è arrampicato sul tetto. Fuori intanto è andato crescendo il presidio anti-sgombero. Al momento attivisti, solidali e abitanti della Bolognina resistono dentro e intorno a Xm24 secondo modalità diverse e irriverenti.

Xm24 è una realtà radicata nel tessuto urbano e nel quartiere. In queste settimane decine di abitanti hanno preso parola a sua difesa, lanciando messaggi e segnali a una giunta che evidentemente non ha voluto sentire. Una di loro si chiama Laura Petruzzellis e proprio ieri aveva scritto una lettera aperta pubblicata sul sito Zic-Zeroincondotta: «le città dovrebbero appartenere a chi le abita e non ai turisti, ai palazzinari o agli investitori. Ha pensato a questo mentre chiudeva il dialogo con Xm24 e decideva di aprire una ferita indelebile sulla pelle di tanti e tante dei suoi cittadini? Lo sgombero di Xm24, la corsa al ‘decoro’, il progetto del tram, la mercificazione della cultura e la turistifcazione sfrenata risultano solo tristi facce della stessa medaglia: un podio che in premio otterrà soltanto di consegnare Bologna alle destre in un momento politico nazionale tanto complesso, che necessiterebbe di tutt’altro spessore di ragionamento e di intenti». Invece il Pd, come al solito, ha preferito far avanzare il nulla.

Max Cavallari
Max Cavallari
Max Cavallari
Max Cavallari
Max Cavallari

Foto di copertina di Michele Lapini