ROMA

Attacco razzista alla scuola Pisacane: i genitori prendono parola

Poco prima delle vacanze di Natale sulla facciata della Scuola Pisacane a Torpignattara erano stati appesi dei cartelli in varie lingue (cinese, italiano, arabo…) per lanciare l’abituale festa scolastica che da diversi anni si celebra in contemporanea con la “Giornata contro il razzismo e per i diritti delle persone migranti”. Un’occasione preziosa per bambini e famiglie di salutarsi prima del Natale e che si ripete da anni. Gli striscioni appesi invitavano tutti a partecipare alla giornata di festa. Dal 20 dicembre questi striscioni sono stati oggetto di pesanti polemiche. Tra i commenti razzisti e violenti su facebook, quelli di chi si augurava che la scuola e coloro che la frequentano «prendessero fuoco». Al rientro dalle vacanze di Natale uno degli striscioni della festa, contro il razzismo e per i diritti dei migranti, era stato bruciato. Un segnale preoccupante a cui i genitori della Pisacane rispondono con un comunicato, che pubblichiamo di seguito.

 Una scuola accogliente, aperta, internazionale, con alunne e alunni di oltre 20 paesi diversi, una scuola che da sette anni celebra la Giornata contro il razzismo e per i Diritti delle Persone Migranti e Rifugiate, e lo comunica, orgogliosamente, alle famiglie e al quartiere in più lingue: italiano, cinese, bengalese e arabo. Una scuola che è diventata, attraverso la sua didattica innovativa e le sue attività, il polo culturale del quartiere; solo pochi anni fa rischiava di chiudere, a fronte di un netto calo delle iscrizioni, dovuto agli effetti di una becera propaganda, e negli ultimi anni invece ha assistito a un’inversione di tendenza, con un’utenza – soprattutto italiana – in netta crescita, tanto da garantire l’apertura di una nuova sezione. Una scuola normale, che come tutte le scuole opera nel rispetto del dettato costituzionale, e pertanto educa alla cittadinanza secondo l’articolo 3:

«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.»

Un scuola con tutti i problemi delle scuole pubbliche italiane: tagli al personale, manutenzione assente, spazi fatiscenti.

Eppure questa scuola, la Carlo Pisacane di Tor Pignattara, nel V municipio di Roma, a qualcuno fa paura. Non si tratta di mera diffidenza, ma proprio di disapprovazione e terrore generati dalla poca conoscenza e dall’ignoranza e alimentati dal clima di odio che si respira in maniera sempre più diffusa in questo paese. E dalle parole ai fatti il passo è breve: un «dategli fuoco» scritto ripetutamente e con veemenza diventa fiamme, che bruciano e lasciano segni. E così uno degli striscioni che invitano alla festa è stato bruciato.

Ma la scuola ci insegna che alla violenza non si risponde con la violenza, e quindi noi alle aggressioni di chi non ci conosce, ma ha paura di noi, di quello che questa scuola rappresenta con il suo esempio di convivenza e conoscenza pacifica e virtuosa, rispondiamo come sappiamo fare meglio: con un sorriso, quello delle bambine e dei bambini che avreste visto alzando lo sguardo un po’ più in alto degli striscioni multilingua, e che dalle foto impresse sulle finestre della scuola saluta tutte le persone che passano su via dell’Acqua bullicante, ma proprio tutte, nessuna esclusa, perché secondo noi PIU’ SEMO E MEJO STAMO, e se non lo capite da soli ve lo diciamo noi, in tante lingue.