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Argentina: storica votazione della legge per il diritto all’aborto

La Camera sta discutendo la proposta di legge per riconoscere il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza. La votazione è prevista per la tarda mattinata di giovedì (ora italiana). Risultato ancora sul filo del rasoio: saranno determinanti gli indecisi.

Foto di Gaia di Gioacchino per DINAMOpress

Per la prima volta nella storia dell’Argentina, la Camera sta discutendo un testo di legge per riconoscere il diritto all’aborto legale, sicuro e gratuito. Il dibattito finale è iniziato alle 11 argentine (le 16 in Italia). La proposta verrà votata alla fine della sessione, che si prevede lunghissima. Il risultato dovrebbe arrivare all’alba di giovedì, quando in Italia il sole sarà già alto. Ancora in questo momento, non è possibile sapere se la legge verrà approvata o respinta. Gli ultimi numeri dicono: 122 favorevoli, 119 contrari e 14 indecisi.

¡ABORTO LEGAL YA!

¡ABORTO LEGAL YA!È appena iniziato il dibattito alla Camera della proposta di legge per legalizzare l'interruzione volontaria di gravidanza. È la prima volta nella storia dell'Argentina che il provvedimento, presentato già sette volte, arriva a questo punto. La votazione è prevista per l'alba di domani mattina (tarda mattinata o ora di pranzo in Italia).Tra poche ore la piazza antistante al Congresso si riempirà di una marea verde a sostegno del progetto di legge. Nella stessa piazza saranno presenti anche gli "anti-diritto", cioè quei gruppi che si oppongono al diritto all'aborto legale.¡Vamos Argentina! ¡Facciamo la storia!DINAMOpress seguirà in diretta la mobilitazione (seguici su @twitter, facebook e su www.dinamopress.it)Video realizzato da Conspiraciones, collettivo audiovisuale nato nel laboratorio fotografico di M.A.F.I.A – Movimiento Argentino de Fotografxs Independientes Autoconvocadxs

Pubblicato da DINAMOpress su mercoledì 13 giugno 2018

Intanto, fuori dal Parlamento si stanno iniziando a concentrare le due mobilitazioni contrapposte. Da una parte, la marea verde delle donne, del movimento femminista, di tutte coloro che in questi mesi si sono mobilitate per mettere fine a una strage che dal 1983 a oggi ha causato 3030 donne morte per aborto clandestino in Argentina. Dall’altro, i gruppi ribattezzati “anti-diritto”, che manifesteranno contro la proposta di legge. Nel mezzo, un cordone di polizia e delle grate divideranno le manifestazioni.

Il progetto di legge è entrato nel Parlamento argentino il 5 marzo scorso. In questi tre mesi si sono moltiplicate le mobilitazioni a favore, e in parte anche contro, la misura. Ogni martedì, il movimento femminista è sceso in piazza: nei martes verdes davanti a Camera e Senato. Il pañuelo verde, simbolo della campagna, ha invaso le strade di tutto il Paese. Oltre 70mila donne hanno firmato a sostegno del progetto di legge. Donne del mondo della cultura e dello spettacolo hanno preso posizione a favore del diritto ad abortire. Negli ultimi giorni, infine, diverse scuole superiori sono state occupate dalle studentesse e dagli studenti che chiedono ai deputati di fare la storia: di legalizzare finalmente il diritto delle donne a decidere sul loro corpo.

¿Cosa può un pañuelo?

¿Cosa può un pañuelo?Il 5 marzo 2018, pochi giorni prima dello sciopero globale delle donne, il progetto di legge per l'aborto legale è entrato nel Parlamento argentino. La Campagna Nazionale per il Diritto all'Aborto Legale Sicuro e Gratuito lo ha presentato per la settimana volta. In questa occasione, grazie alla pressione esercitata da migliaia di donne, la legge potrebbe essere effettivamente approvata.Il movimento femminista ha presidiato ogni martedì la discussione parlamentare – con festival, sit-in e manifestazioni – in quelli che sono stati ribattezzati i martes verdes. Contemporaneamente, decine di migliaia di donne hanno firmato lettere a sostegno del progetto di legge, rispondendo alla chiamata di un piccolo gruppo di attrici. In pochi giorni, le attrici che avevano scritto il loro nome accanto al Sì all'aborto legale erano già diventate 500. Nel frattempo, migliaia di altre donne rilanciavano la raccolta firme. Circa 70mila lettere hanno raggiunto il Parlamento.Siccome l'aborto è illegale, non esistono dati sicuri intorno al fenomeno. Una ricerca realizzata dal Ministero della Salute argentino nel 2015, stima il numero annuale di interruzioni di gravidanza tra 370 e 522mila ogni anno. Moltissime sono praticate da donne adolescenti e minori, tra cui il tasso di gravidanze indesiderate si aggira attorno all'80%.Sicuro, invece, è il numero delle donne che in Argentina sono morte di aborto a partire dal 1983 (ritorno della democrazia) a oggi: 3030. Una vera strage, dove l'essere donna si interseca con fattori sociali, culturali ed economici. Su tanti muri di Buenos Aires in questi giorni si può leggere questa frase: “Las ricas abortan, las pobres mueren”.La campagna per l'aborto legale si sta avviando verso il suo momento chiave. Il 13 giugno la Camerà voterà il progetto di legge. Dopo, la discussione passerà al Senato. Questa settimana il lavoro si concentrerà sul testo della legge che andrà a votazione. Da oggi fino al prossimo martedì il testo verrà definito nei dettagli, tenendo in conto la proposta presentata dalla Campagna per l'Aborto Legale, le altre nove proposte di legge giunte al Congreso e i 738 interventi della società civile realizzati durante la discussione.Intanto, il pañuelo verde, simbolo della campagna, ha invaso le città, circolando sui corpi di migliaia di donne in tutto il Paese. Diventando uno strumento di riconoscimento, sorellanza, solidarietà. Sfidando la cultura machista e le ingerenze della Chiesa nelle politiche pubbliche.Dolores Fonzi, una delle attrici che hanno firmato a sostegno della legge, ha concluso il suo intervento davanti ai parlamentari con queste parole: «Se è una questione di fede: le donne siamo la religione in cui dovete credere». Al collo indossava il pañuelo verde con la scritta: educazione sessuale per decidere; anticoncezionali per non abortire; aborto per non morire.Video di Gaia di Gioacchino

Pubblicato da DINAMOpress su giovedì 7 giugno 2018

DINAMOpress sarà in piazza e seguirà la discussione parlamentare e la mobilitazione. Seguiteci sul sito, su twitter e facebook.

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