DIRITTI

Altro che Fertility Day, decidiamo noi

Giovedì 22 settembre alle ore 17.30 appuntamento della rete Io Decido sotto il Ministero della Salute. Mentre la ministra Lorenzin festeggerà la proclamazione del Fertility Day, si discuterà insieme di autodeterminazione dei corpi e libertà di scelta: IoDecido Day!

Fertility Day, ovvero lasciamo stare cicogne e clessidre, parliamo di welfare
Andiamo a procreare!

Ci vediamo sotto il Ministero della Salute e continuiamo il nostro percorso verso la GRANDE MANIFESTAZIONE NAZIONALE DELLE DONNE del 26 novembre con un’assemblea pubblica e aperta a tutt*. Sarà il nostro IoDecidoDay parleremo di autodeterminazione dei corpi e delle scelte riproduttive, di sessualità libera e consapevole, di aborto e libertà di scelta, di contraccezione gratuita e prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e delle gravidanze indesiderate.

Questo Ministero che oggi organizza il FertilityDay, un’operazione di propaganda in nostalgico stile da ventennio fascista, è lo stesso che non si preoccupa della prevenzione e dell’educazione sessuale e affettiva nelle scuole, che taglia i finanziamenti ai consultori pubblici, che non ha nessuna remora a dichiarare che “… i dati, sia a livello nazionale che disaggregati per ciascuna ASL, mostrano che il numero di non obiettori risulta congruo, anche a livello sub-regionale, rispetto alle IVG effettuate” quando molte di noi hanno sperimentato sulla propria pelle quanto sia difficile trovare un medico che effettui l’IVG o anche solo prescriva la pillola del giorno dopo.

Non è un caso che il fertility day venga organizzato a pochi mesi dal dibattito sull’approvazione delle unioni civili, sulla stepchild adoption e sulla gestazione per altri, con l’obiettivo di ribadire ulteriormente che non tutte le genitorialità hanno lo stesso valore per lo stato. I figli delle coppie eterosessuali italiane vengono dipinti come l’antidoto contro la crisi economica, ma anche contro l’invasione migrante e l’utilizzo della scienza come strumento per superare presunti limiti etici imposti dalla natura. E’ anche lo stesso Ministero che impone la sterilità forzata a persone trans che modellano il prorio corpo sulla base di una scelta personale e non della sorte biologica che gli è capitata, negando loro la possibilità di immaginarsi genitori e decretando che solo un uomo e una donna possono procreare, che la fertilità è importante, ma non tutta…che è necessario fare figli per risollevare l’economia del paese, ma non tutti i figli vanno bene, non tutte le “famiglie” dovrebbero riprodursi…non c’è spazio per i/le figl* di migranti, di coppie non eterosessuali, di persone non cis-gender, di coppie non monogame, di non coppie, di chi non ha un lavoro o una casa o di madri consapevoli.

L’unica prole legittima che questo Ministero e questo Governo vogliono è quella che nasce nella famiglia eterosessuale, bianca e socialmente produttiva, la stessa famiglia in cui la violenza di genere e i femminicidi sono all’ordine del giorno. L’unica sessualità che si propaganda è quella a fini riproduttivi, dove informazione e libertà di scelta non sono i prerequisiti ad una genitorialità consapevole, ma forse un limite al “naturale senso materno” che prima o poi dovrebbe sbocciare in ognuna di noi.

La rete IoDecido ragiona da anni sul fatto che la mancata libertà di scelta sui nostri corpi e sui nostri desideri sessuali e riproduttivi costituisce un’ennesima forma di violenza sulle donne e sui soggetti lgbtqi, una violenza istituzionale, culturale e politica che non è più possibile tollerare. Per questo l’assemblea del 22 settembre sotto al Ministero della Salute è una tappa del percorso più ampio per costruire una grande manifestazione nazionale a Roma il 26 novembre contro la violenza sulle donne e contro la chiusura dei centri antiviolenza.

Evento Facebook

Ci sarà una mobilitazione lo stesso giorno anche a Milano, Padova, Napoli