MONDO

Ahed è finalmente libera, la poetessa Dareen Tatour condannata a 5 mesi

La storia della adolescente di Nabi Saleh aveva colpito l’immaginario in tutto il mondo, diventando presto simbolo della resistenza quotidiana all’occupazione israeliana. Viene invece condannata una poetessa palestinese cittadina israeliana per il contenuto delle sue poesie.

Ahed Tamimi è stata liberata domenica 29 luglio, venendo accolta con affetto da amici, amiche e attivisti e attiviste israeliani, palestinesi e internazionali. La ragazza palestinese di 17 anni è rimasta in carcere per più di 7 mesi per aver spinto fuori casa sua un soldato. Il video del suo gesto era presto diventato virale su Facebook e proprio per questo ha portato a reazioni repressive che hanno colpito non solo lei ma anche la madre, Nariman, rimasta in carcere per un periodo equivalente di tempo, e anche lei liberata ieri.

La vicenda, che come Dinamo abbiamo seguito in modo approfondito in tutti i suoi sviluppi, arriva al termine dopo essere riuscita a superare il cerchio mediatico che normalmente silenzia molte storie significative all’interno del conflitto israelo-palestinese. La vicenda di Ahed invece ha colpito in tanti fino a coinvolgere anche il pubblico dei media mainstream. Per molte ragioni: la sua determinazione, la sua età e sicuramente pure il suo essere donna.

Il processo a suo carico è stato pure al centro dell’attenzione dei media di tutto il mondo, tanto che a un certo punto il giudice ha decretato che si svolgesse a porte chiuse, perché la popolarità della vicenda stava evidentemente superando confini tollerabili da quella che è definita l’ «unica democrazia del Medioriente».

Ahed, all’uscita dal carcere, ha immediatamente ricordato le migliaia di palestinesi ancora rinchiusi in carceri israeliane come prigionieri politici, molti di essi sono adolescenti come lei. Un recente studio della ong Btselem ha dimostrato che Israele mediamente arresta 29 palestinesi al mese in detenzione amministrativa, cioè senza prove, senza processo, senza prospettiva concreta di conclusione della detenzione. La detenzione amministrativa, residuo legale della colonizzazione britannica della zona, è valida per sei mesi e può essere rinnovata per un numero imprecisato di volte.

Al ritorno al proprio villaggio Ahed ha fatto visita alla famiglia di Izz a-Din Tamimi, ucciso un mese e mezzo fa durante un raid israeliano nel villaggio.

Nel frattempo, due muralisti italiani tra cui il famoso Jorit Agoch, sono stati arrestati per aver dipinto sul muro a Betlemme il volto di Ahed. Per la loro liberazione, avvenuta domenica, si è interessata direttamente la Farnesina, anche se è paradossale che il ministro degli Esteri abbia dichiarato che l’arresto è avvenuto in Israele, quando invece è avvenuto nella città di Betlemme, ben oltre la linea verde che separa, per il diritto internazionale, lo stato di Israele dai Territori Occupati Palestinesi.

Ma proprio ora che Ahed esce dal carcere, ha luogo la condanna definitiva di Dareen Tatour a 5 mesi di prigione dopo aver trascorso già due anni agli arresti domiciliari. Anche la dura vicenda di Dareen aveva avuto spazio nelle nostre pagine. Dareen è accusata di aver incitato alla violenza tramite le sue poesie. L’avvocata Gaby Lasky promette ricorso perché, dice, «la poesia non è un crimine».

Le politiche della destra reazionaria ed estremista che guida lo stato di Israele continuano a produrre repressione e violenza.

È infine da ricordare che poche settimane fa è stato approvato un decreto che sancisce il carattere monoetnico dello stato di Israele, negando l’identità, la lingua e la cultura araba alla quale appartiene più del 20% della popolazione del paese (senza contare ovviamente i Territori Occupati). L’apartheid è ormai legge, con la complicità e l’avvallo della comunità internazionale.

 

Per approfondimenti sulla storia di Ahed:

Ahed Tamimi: 16 anni, è il simbolo della nuova resistenza popolare in Palestina

Diciassette anni 

Ahed Tamimi sconterà una pena di 8 mesi di carcere con patteggiamento