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Ahed Tamimi sconterà una pena di 8 mesi di carcere con patteggiamento

La ragazza di 17 anni di Nabi Saleh filmata mentre dava uno schiaffo a un soldato israeliano è già in prigione da tre mesi. Anche sua madre e la cugina hanno patteggiato. Un attivista da uno schiaffo al pm durante l’udienza

Ahed Tamimi, la ragazza di Nabi Saleh arrestata dopo che un video che la ritraeva spingere due soldati israeliani fuori dal cortile di casa sua è diventato virale, ha firmato un patteggiamento mercoledì nella Corte militare israeliana e passerà otto mesi in prigione, inclusi i tre già scontati.

Sua madre, Nariman, e sua cugina, Nur, hanno pure firmato il patteggiamento, Nariman sconterà otto mesi, e Nur è stata condannata a una pena già scontata.

Il video ora famoso di Ahed è stato filmato poco dopo che i soldati israeliani avevano colpito suo cugino Mohammed in testa con un proiettile foderato di gomma, fratturandogli il cranio. La Corte militare aveva negato la liberazione per cauzione ad Ahed e a sua madre Nariman – quest’ultima accusata di istigazione per aver trasmesso in streaming il video di Ahed e dei soldati a gennaio.

In tribunale mercoledì un attivista presente durante l’udienza di Nariman ha dato uno schiaffo al pm ed è stato arrestato. L’attivista, cittadino israeliano, ha detto al pm dopo averlo schiaffeggiato: «chi sei tu per giudicarla?».

Nariman ha pure firmato il patteggiamento e sconterà otto mesi di carcere.

Più del 70 per cento dei prigionieri minorenni in nelle corti militari israeliane accettano proposte di patteggiamento, visto che c’è un impressionante percentuale di condannati del 95%.

La pratica della detenzione preventiva (negando la cauzione) è di default nelle corti militari israeliane. Questo significa che i minorenni palestinesi affrontano la scelta di lottare contro le accuse e rimanere in prigione per la durata del processo oppure firmare un patteggiamento e ricevere una pena ridotta.

Dato il tempo passato in prigione in attesa del processo – Ahed, per esempio, è stata già in carcere per tre mesi e il suo procedimento penale non è neppure iniziato – anche un imputato che è poi assolto può passare più tempo in prigione in attesa di quanto ne passerebbe se accettasse di firmare il patteggiamento.

Ahed è diventata un simbolo internazionale della resistenza palestinese dal momento del suo arresto. La sua fotografia, è apparsa in poster e manifesti in tutto il mondo. Decine di intellettuali americani, come Alice Walker, Rosario Dawson, Cornel West e Danny Glover hanno richiesto il suo rilascio lo scorso febbraio

A fine febbraio l’esercito ha arrestato il cugino di Ahed, Mohammed Tamimi – mentre ancora aspettava l’intervento chirurgico per ricostruire la parte di cranio che è stata rimossa – durante un raid prima dell’alba. È stato interrogato senza avvocato o genitore presente ed è stato rilasciato in poche ore, dopo essere stato costretto a confessare che la ferita alla testa era stata causata da una caduta dalla bicicletta e non per un proiettile israeliano, mentre dal suo cranio sono stati estratti frammenti del proiettile stesso.

 

L’articolo è apparso su 972mag, portale di informazione indipendente. Qui il testo originale.