TERRITORI

8 dicembre in Clarea. La valle ribelle non si piega

L’8 dicembre in valle, a 7 anni dalla liberazione di Venaus. Fermato e perquisito il pullman da Roma. In serata lanci di lacrimogeni (ad altezza uomo come si vede in foto) e cariche, ma i No Tav resistono e tagliano le reti del cantiere. Blocco dell’autostrada Bardonecchia-Frejus.

A 7 anni dalla liberazione di Venaus, anche quest’anno in Val di Susa l’8 dicembre è una giornata di lotta. Dopo l’ultima ondata repressiva del 29 novembre, con lo sgombero del presidio di Chiomonte e gli arresti domiciliari per diverse persone tra cui un occupante del Forte Prenestino di Roma, e dopo le vergognose violazioni dei più elementari diritti durante la mobilitazione dei NoTav a Lione per il vertice Monti-Hollande, in valle è scoppiata ancora la voglia di vivere e lottare.

Il pullman delle trivelli ribelli partito da Roma la notte di venerdì è stato fermato al casello di Rivoli e trattenuto per diverso tempo. L’autobus è stato perquisito come anche le persone a bordo, fotosegnalate una a una. Continua la vergognosa schedatura di massa di chiunque si oppone all’alta velocità.

Ma le trivelli ribelli non si sono fatte intimorire e sono riuscite nella tarda mattinata di sabato a raggiungere il presidio di Venaus. Migliaia i valligiani e le valligiane presenti alla mobilitazione. Le famiglie NoTav rispondono alle segnalazioni di minori ai servizi sociali partecipando numerose.

Nel primo pomeriggio si muovono i due concentramenti a Giaglione e Chiomonte per la passeggiata NoTav verso il cantiere della Clarea. Il troncone di Giaglione riesce a superare il blocco dei new jersey in prossimità del cantiere, mentre altri guadano il fiume. Sul ponte del Clarea, nei boschi e lungo il perimetro del cantiere la solita sbirraglia cerca di impedire l’avvicinamento alle reti. Nel tardo pomeriggio partono cariche e fitti lanci di lacrimogeni. Il troncone di Chiomonte viene sbarrato sin dalla partenza, e decide dopo un’assemblea popolare di bloccare la mobilità, dando vita a un blocco dell’autostrada Bardonecchia-Frejus ed erigendo barricate.

Dopo più di un’ora e mezza di lancio di lacrimogeni parte la caccia all’uomo delle forze dell’ordine ma il movimento No Tav resiste. Diversi i feriti. Nonostante l’attacco delle forze dell’ordine la rete del cantiere è stata tagliata in più punti, con lunghe battiture.

VOI NON POTETE FERMARE IL VENTO, GLI FATE SOLO PERDERE TEMPO

DAJE DAMIA’ TUTT* LIBER*

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