TERRITORI

Bologna rifiuta Salvini: in migliaia contro la piazza fascioleghista

Ieri nelle strade di Bologna è scesa la città degna e solidale mentre in piazza Maggiore andava in scena la nuova alleanza elettorale della destra. Scandito il programma dal palco: “basta migranti e sgomberare i centri sociali”. La polizia carica le manifestazioni di protesta. La cronaca della giornata

Ieri a Bologna, in opposizione al comizio di Matteo Salvini, “Liberiamoci”, quattro grandi manifestazioni hanno invaso la città. Il leader della Lega Nord ha parlato sul palco insieme a personaggi come Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, uniti dallo slogan: “Liberiamoci dalle tasse e dall’invasione”. Uno dei punti su cui Salvini sta battendo molto nella sua campagna mediatica, è proprio il tema dell’“invasione” degli stranieri, degli extracomunitari che minaccerebbero l’incolumità dell’Italia e dei suoi italianissimi abitanti.

Sono tante le persone che però non credono nel discorso di Salvini, della Lega Nord, e dagli esponenti di vari partiti di destra intervenuti oggi: ed è proprio per questo motivo che sin dalla mattina quattro cortei hanno bloccato la città, per ribadire che una piazza razzista come quella di ieri, non ha cittadinanza a Bologna.

Appena partito da Ponte Stalingrado, il corteo – autorizzato – è stato immediatamente caricato a freddo dalla celere in assetto antisommossa che voleva impedirgli di partire. Immediatamente i manifestanti partiti invece da Piazza XX Settembre sono arrivati a portare la propria solidarietà ai manifestanti caricati: il risultato, è stata un’altra carica pesantissima da parte delle forze dell’ordine. Un ragazzo e una ragazza sono stati fermati, e attualmente il ragazzo ha visto confermato l’arresto con l’accusa di resistenza e lesioni.

Mentre i cortei cercavano di sfilare e il cordone delle forze dell’ordine si ricompattava per impedirne l’avanzata, i giornalisti presenti sul posto sono stati allontanati in malo modo dalla manifestazione. Un fatto eclatante, reso ancora più assurdo dal fatto che, alle legittime richieste dei giornalisti di poter esercitare il loro diritto di cronaca, un agente ha risposto: “La libertà d’informazione è sospesa”. Parole indicative del clima che si respirava oggi in piazza, con una militarizzazione totale della città e la volontà di non far capire all’esterno cosa stava succedendo davvero nelle strade.

Nonostante la violenza che ieri ha accolto la Bologna solidale e antirazzista, nella piazza di Salvini – assai meno partecipata di quanto vorrebbe far credere il leader del Carroccio – si consacrava la nuova alleanza elettorale della destra italiana. Centri sociali e migranti gli obiettivi principali del suo discorso, una nuova edizione della piazza del ’94, in cui sfilano i volti noti e arcinoti del centrodestra e della destra populista. Che ieri hanno provato a prendersi la città. Ma dovranno rassegnarsi: Bologna non era nella piazza di Salvini, ma nelle tante piazze che ieri lo hanno contestato.