DIRITTI
Arresti tra gli attivisti del Dordoni, l’autodifesa antifascista non si processa!

Questa mattina sette militanti del Centro Sociale Dordoni di Cremona sono stati arrestati: per due di loro è scattato il carcere, gli altri si trovano agli arresti domiciliari. Per tutti l’accusa è di rissa aggravata e riguarda i fatti del 18 gennaio 2015, quando alcune decine […] di neofascisti di CasaPound assaltarono il centro sociale armati di spranghe e bastoni.
In quell’occasione, uno storico compagno del centro sociale, Emilio V. di 49 anni, rimase a terra, in coma. Solo dopo lunghe giornate tra la vita e la morte, Emilio è riuscito a svegliarsi. Anche lui è tra i destinatari delle misure cautelari.
Secondo quanto scrive il CSA Dordoni, nell’ordinanza viene detto esplicitamente che gli arresti sono funzionali a impedire agli attivisti la partecipazione alla manifestazione cittadina del 25 aprile e a quella di Milano contro Expo del 1 maggio.
Nell’ambito dello stesso procedimento sono stati arrestati anche 9 neofascisti appartenenti a Casa Pound. Due di loro sono stati trasferiti in carcere con l’accusa di tentato omicidio, gli altri sono ai domiciliari per rissa aggravata.
È chiaro il tentativo politico e giudiziario di mettere sullo stesso piano chi quel giorno ha assaltato un centro sociale armato di tutto punto, con chi invece ha difeso quel luogo e le persone che si trovavano all’interno. Anche a rischio della propria vita. Emblematico che venga colpito dall’accusa di rissa aggravata anche a chi quel giorno è finito in coma per difendere se stesso e le persone che aveva intorno.
Questi arresti si sommano a quelli di pochi giorni fa, quando la magistratura di Cremona aveva ordinato le manette anche per due manifestanti del corteo antifascista del 24 gennaio, quando in migliaia da Cremona e da tutta Italia, siamo scesi in strada per esprimere solidarietà a Emilio e pretendere la chiusura delle sedi delle organizzazioni neofasciste da cui partono i raid squadristi.
Va rigettato qualsiasi tentativo di mettere sullo stesso piano i fascisti e gli attivisti dei movimenti sociali, rivendicando il diritto a togliere l’agibilità politica alle organizzazione dell’estrema destra razzista e a tutelare la libertà di movimento ed espressione dei movimenti.