EUROPA

Salonicco: tre sgomberi in un solo giorno

AGGIORNAMENTI DA SALONICCO: tutti liberi dopo il processo
Sgombero di tre occupazioni abitate da centinaia di rifugiati: un attacco contro le pratiche autorganizzate di accoglienza e solidarietà. Arresti e occupazioni di sedi di Syriza.

[SOLIDARITY STATEMENT] From Rome to Thessaloniki: you can not stop the wind!

Una risposta repressiva che avviene a pochi giorni dalla fine del No Border Camp, in cui migliaia di attivisti di tutta Europa, coinvolgendo attivamente centinaia di rifugiati che si trovano intrappolati in Grecia, hanno animato una settimana densa di attività culturali e politiche, dibattiti, mobilitazioni e azioni dirette ai confini e nei centri di detenzione. Proprio durante il campeggio no border era nata l’occupazione di Kinotita Hurriya che da pochi giorni ospitava centinaia di rifugiati in uno spazio abbandonato nel centro della città. Mentre miglaia di persone vivono sotto le tende o in condizioni misere nei campi, queste esperienze, così come le diverse occupazioni nate in questi mesi ad Atene, stanno costruendo dal basso alternatiuve concrete basate sulla solidarietà e sull’accoglienza degna. Pochi giorni di autogestione per Hurriya, poi stamattina lo sgombero.

“Questo governo di centro sinistra vuole trasmettere un messaggio chiaro, ovvero che non c’è spazio per la solidarietà e l’autorganizzazione rispetto ai rifugiati e ai migranti, e che ci si deve adeguare alla carità dello Stato e accettare i dispositivi di confinamento, marginalizzazione e deportazione selettiva che il governo sta mettendo in campo, rispettando alla lettera i dettami della UE.” Così scrive Theodor Karyotis, mentre la mobilitazione in difesa dei fermati e contro gli sgomberi cresce sia a Salonicco che in altre città greche. Da Atene, il movimento di solidarietà ed accoglienza con i rifugiati, scrive infatti che il livello della politica anti-rifugiati del governo di Syriza si sta innalzando a livello molto preoccupanti, ma che “il governo sbaglia se crede di intimidirci: continueremo con la solidarietà e resisteremo alla repressione. Con i rifugiati noi viviamo assieme, lottiamo assieme, vinceremo assieme. E chiediamo l’immediata liberazione di tutt gli arrestati di Salonicco”

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La seconda delle occupazioni sgomberate questa mattina è il Nikis, situata sul lungomare e da anni luogi di vita e di sottrazione alle logiche della speculazione e del caro affitti per tanti e tante. Anche il Nikis era stato adeguato negli ultimi mesi a spazio di accoglienza dal basso per i rifugiati. La terza occupazione attaccata dalla polizia è Orfanotrofeio, stabile occupato lo scorso dicembre con il proposito di farne uno spazio di autogestione, vita degna ed in comune per i rifugiati. La struttura che ospitava centinaia di rifugiati è stata immediatamente abbattuta dalle ruspe subito dopo lo sgombero, nonostante all’interno vi fossero ancora grandi quantità di beni, medicinali, vestiti e altro destinato alla distribuzione solidale tra i rifugiati. Queste esperienze rappresentano una concreta alternativa alle misere condizioni dei campi gestiti dallo Stato o all’abbandono alla solitudine e all’assenza di opportunità in cui si trovano migliaia di persone oggi in Grecia: si sta svolgendo oggi un violento attacco contro le pratiche di accoglienza dal basso e di autorganizzazione che rappresentano una delle punte più avanzate ed importanti di mobilitazione solidale e concreta che sta coinvolgendo centinaia e migliaia di persone in Grecia negli ultimi mesi.

Intanto, centinaia di persone si stanno mobilitando, sia a Salonicco che ad Atene, contro la decisione del governo di intervenire con la forza pubblica contro quelle esperienze che garantiscono forme di accoglienza degna e di costruzione concreta di solidarietà antirazzista. A Salonicco è stata occupata la sede di Syriza per chiedere il rilascio degli attivisti e dei rifugiati fermati (da diverse ore nei vari commissariati) e per fermare la demolizione dell’edificio di Orfanotrofeio: l’edificio, sede del partito di governo, è tuttora circondato dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa. La tensione continuaad aumentare, mentre si convocano presidi e manifestazioni in diversi città della Grecia.

Il giornalista John Malamatinas ci conferma che gli occupanti del Nikis saranno processati per direttissima domani mattina alle 12. Per questo motivo è stata annunciato che l’occupazione degli uffici di Syriza continuerà ad oltranza fino alla liberazione dei fermati. Intanto i rifugiati sgomberati dalle occupazioni sono stati portati nei centri di accoglienza, ma avendoli trovati pieni sono stati riportati a Salonicco. Senza una casa dove andare, dopo gli sgomberi di stamattina.