EUROPA

March for freedom: beyond european borders

La “marcia per la libertà”, partita da Berlino il 17 maggio, continua ad attraversare l’Europa, sfidando le frontiere interne dello spazio Schengen. Centinaia di rifugiati, richiedenti asilo, migranti senza documenti, cittadini europei solidali sono in movimento per chiedere libertà e giustizia sociale , l’abolizione del trattato di Dublino e di Frontex, la fine del legame tra permanenza regolare e lavoro, uguali diritti per migranti e residenti, la fine della detenzione amministrativa degli stranieri.

La marcia attraverserà numerosi paesi del Nord Europa e arriverà a Bruxelles il 26 giugno. Per tre giorni nella capitale del Belgio, sede delle principali istituzioni europee, si terranno manifestazioni e workshop, anche insieme agli attivisti europei che in quell’occasione raggiungeranno la marcia.

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MARCIA PER LA LIBERTA’, UGUAGLIANZA, DIGNITA’ E GIUSTIZIA SOCIALE

APPELLO ALLA MOBILITAZIONE

Siamo richiedenti asilo, rifugiati, migranti senza documenti, europei con uno “sfondo di migrazione”, siamo tutti quelli che non hanno piena cittadinanza. Siamo quelli che indossano l’etichetta “non di qua”. La nostra origine, supposta o reale, è un argomento per deprivarci di molti diritti. La nostra vita è già qui e come ogni altra persona vogliamo soltanto costruire una vite decente per noi e per le nostre famiglie.

Anche noi siamo esseri umani che rifiutano lo sfruttamento e la discriminazione. Noi abbiamo deciso di combattere contro di essi e contro quelli che ci opprimono, controllano, criminalizzano. Abbiamo deciso di organizzare una marcia europea per la libertà, uguaglianza, dignità e giustizia sociale. Una marcia che passerà quindi attraverso il maggior numero di paesi europei fino a Brussels (Belgio), dove le istituzioni europee hanno sede. Attraverso questa azione vogliamo affermare la nostra opinione e le nostre soluzioni ai nostri problemi.

Questa Marcia sarà anche una marcia della memoria! Ricorderà a tutti che le migrazioni del ventesimo secolo hanno fornito interi eserciti di soldati e lavoratori che sono morti nelle prime linee o hanno lavorato fino alla morte per il beneficio degli Stati europei. Il dramma di centinaia di donne, bambini e uomini che ogni anno muoiono nel Mar Mediterraneo o vicino Lampedusa è solo la parte più visibile del fallimento delle repressive e restrittive politiche migratorie europee.

Uomini, donne e bambini sono costretti all’esilio per ragioni collegate a guerre (spesso sostenute e finanziate dai governi occidentali) o dalle conseguenze delle politiche di aggiustamento strutturale imposte dalle istituzioni internazionali alle popolazioni del sud, sempre a spese del bene comune delle persone.

Crediamo che fermare la circolazione delle persone rinforzando i controlli e la repressione è solo un’altra illusione che inganna l’opinione pubblica e i cittadini. Perché migrare è una necessità. Soprattutto quando si scappa dalla guerra, dalla fame o dalla povertà. Tutto ciò si realizza in un contesto di crisi economica in cui i diritti sociali della classe lavoratrice vengono distrutti, uno dopo l’altro. L’aumento del razzismo e della discriminazione contro migranti, rifugiati, Rom, così come il feroce sfruttamento della forza lavoro migrante contribuiscono all’attacco generale e all’abbassamento dei diritti dei lavoratori e di tutte le cassi sociali più basse. Più che mai, siamo accusati di ogni problema politico e sociale.

Perciò, ci appelliamo a tutti i lavoratori, agli insicuri e agli oppressi per unirci per maggiori diritti, per un mondo di pace e giustizia sociale e a prender parte massivamente alla lotta per le nostre le rivendicazioni! Uguaglianza e la fine della concorrenza tra tutti!

Il Sistema capitalista usa le nostre reali o presunte divisioni per produrre competizione tra di noi. Il razzismo e le differenze di status sono strumentalizzate per questo scopo. Queste divisioni ci indeboliscono; tutti uguali, siamo più forti!

Chiediamo:

– Libertà

– Fine della trappola di Dublino e della residenza obbligatoria nei lager che si trovano in Europa

– Documenti permanenti senza requisiti (senza legame con i contratti di lavoro o con le persecuazioni statali individuali)

– Fine dell’imprigionamento e della deportazione dei migranti

– Stesse condizioni di lavoro per tutti

– Stessi diritti politici, sociali e culturali per tutti: diritto allo studio e al lavoro

– Fine delle politiche imperialiste europee: mai più trattati di libero commercio e guerre della NATO

– Abolizione di Frontex, Eurosur e delle altre politiche e misure contro l’immigrazione

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