EUROPA

#15M: il giorno del Global Debout

In oltre 500 città, piazze per la democrazia e contro la dittatura dei mercati finanziari. In Italia, mobilitazioni a Roma, Napoli, Milano, Bologna e Padova.

Nel giorno del quinto anniversario dell’occupazione di Puerta del Sol da parte di quello che sarebbe diventato il movimento degli Indignados, una chiamata globale alla mobilitazione riempirà le piazze di centinaia di città in tutto il mondo. Si tratta del “Global Debout”. Non un tentativo di spostare in uno spazio più ampio la mobilitazione di Nuit Debout, ma il desiderio di tradurre la carica di energia che viene dalle piazze francesi su un piano transnazionale.

Tutto nasce da Nuit Debout, da quella Place de la République che ogni giorno viene riempita da migliaia di persone, da oltre un mese. Un movimento che incarna una duplicità intrinseca. Da un lato, è esploso improvvisamente dalla lotta contro la riorganizzazione del mercato del lavoro europeo, che in Francia si chiama Loi Travail e in Italia Jobs Act. Un piano imposto dall’alto con lo scopo di erodere i diritti conquistati dalle battaglie degli anni passati e di diffondere forme di lavoro gratuito e sottopagato. Dall’altro, il movimento ha messo subito a tema la questione della riappropriazione dello spazio pubblico, della costruzione di luoghi di incontro, discussione e politicizzazione per migliaia di persone, della conquista della decisione al di fuori delle istituzioni costituite.

Questa duplicità riflette una tensione globale dei movimenti contemporanei: battaglie contro lo sfruttamento e battaglie per nuove forme di democrazia radicale si intrecciano, si rafforzano, si rimbalzano ovunque.

Forse è anche per questo, che la chiamata lanciata da Place de la République, durante il meeting transnazionale del 7 e 8 maggio, sta avendo una risposta così ampia. Roma, Londra, Berlino, Vienna, Madrid, Bruxelles, Barcellona, Lisbona, Atene, Amsterdam, San Francisco sono solo alcune delle città che si mobiliteranno. Il bisogno di riprendersi le piazze si diffonde sui social nework, attraversa le reti relazionali fisiche e virtuali. Del resto, il fattore tecnopolitico sta svolgendo un ruolo decisivo: i social network (cioè, le “reti sociali”), come i tantissimi e diversi strumenti virtuali (dagli onnipresenti streaming, alle diffuse piattaforme di discussione dei contenuti) stanno permettendo nuove forme di organizzazione, discussione e narrazione di questa mobilitazione.

Allora, tutti in piedi per il Global Debout. A Roma, l’appuntamento è stato lanciato da un evento facebook che ha già migliaia di partecipanti: ore 17 al Pantheon.

L’appello alla mobilitazione

La Francia esplode. Non per gli attentati, ma incredibilmente e coraggiosamente sfidando la paura di quegli attentati, rompendo la cappa di un’epoca in cui sembrava svanita ogni speranza di alternativa. La Francia esplode: lo fa contro il governo di Hollande, il peggiore governo socialista della sua storia. Lo fa contro la Loi Travail, la legge che rende definitiva la precarietà del lavoro, plasmata sul modello del Jobs Act renziano. Lo fa con la mobilitazione e con gli scioperi, nelle strade, nelle piazze, nelle assemblee, nelle scuole, nell organizzazioni sindacali, nei posti di lavoro, nelle università. Lo fa contro l’Europa dell’austerità e dei confini. Lo fa contro le destre xenofobe, praticando un’unità di lotte coi migranti che è molto più della semplice solidarietà. Lo fa per riscrivere le regole dello stare insieme nella società. Lo fa per la democrazia, quella vera, quella dal basso, lo fa perché la sovranità appartiene al popolo e al popolo deve ritornare.

Non c’è alternativa senza Europa, non c’è alternativa in questa Europa. Assumendo questa consapevolezza, la Nuit Debout francese ha lanciato un appello all’Europa, un appello a tutti gli studenti e a tutti i lavoratori spagnoli, italiani, inglesi, europei che sono ora nella stessa condizione degli studenti e dei lavoratori tedeschi: la condizione del 99% delle persone oppresse dall’arroganza e dalla violenza di un 1% che rapina, affama, distrugge, specula, confina, respinge, sfrutta le vite, i corpi, i desideri di tutti noi.

Un appello alla partecipazione, il 7 e l’8 maggio, a Parigi, a quella che si preannuncia essere la più grande assemblea pubblica, politica e democratica in Europa forse da un secolo. Ma soprattutto, un appello alla mobilitazione per il 15 maggio, diffusa, capillare, in tutte le città, nei quattro angoli di un continente che vuole finalmente alzare la testa. Un appello ad occupare le strade e le piazze; un appello ad organizzarsi, a coalizzarsi, a far convergere le lotte; un appello a opporre la solidarietà, la riflessione e l’azione collettiva all’egoismo e alla competizione. Un appello per un #GlobalDebout di lotta.

Già centinaia di piazze in tutta Europa sono state convocate (qui la mappa: https://nuitdebout.fr/). Raccogliamo questo appello anche a Roma, capitale della corruzione, del malgoverno, della guerra della dittatura dell’austerità in Italia. Raccogliamo questo appello, noi che abbiamo visto il Jobs Act approvato senza colpo ferire; noi che oggi ci vediamo spiegare che dovremo lavorare fino a 75 anni con stipendi da fame e senza diritti. Raccogliamo questo appello alla mobilitazione contro il governo Renzi e contro tutti i governi corrotti d’Europa, contro il militarismo e la distruzione dell’ambiente, contro l’innalzamento dei muri alle frontiere e contro la precarietà del lavoro. Vediamoci al Pantheon domenica 15 maggio alle 17.00. Incontriamo per discutere, per riappropriarci della decisione democratica, per organizzare la lotta.

Dalla Francia è partito un cammino in Europa. Un cammino che non potrà fermarsi. Un cammino per cambiare l’Europa, il luogo del mondo capace di produrre il peggio e il meglio della politica. Un cammino per cambiare la politica, per farlo dal basso, per farlo in prima persona, per farlo davvero.

Nuit Debout Roma

Domenica 15 maggio ore 17.00

@ Pantheon

#nuitdebout #globaldebout #nuitdeboutroma

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