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YPG: «è iniziata una nuova fase, espelleremo la Turchia da Afrin con la guerriglia»

Le YPG e l’Amministrazione Autonoma hanno dichiarato che la guerra ad Afrin non è conclusa ma è entrata ora in una nuova fase: «la transizione dalla guerra di confronto diretto a tattiche basate sul colpisci-e-fuggi è necessaria per evitare la morte di più civili e per colpire il nemico»

Con un pronunciamento congiunto delle YPG e dell’Amministrazione Autonoma di Afrin è stato promesso che «la resistenza ad Afrin continuerà finché ogni angolo di Afrin sarà liberato e la gente di Afrin farà ritorno ai propri villaggi». L’amministrazione curda ha affermato di aver chiesto ai civili di lasciare le case al fine di evitare atrocità ora che il conflitto ha raggiunto una nuova fase.

«Possiamo affermare che la nostra guerra contro l’occupazione turca e le forze dei miscredenti (takfir) che si autonominano “esercito libero”, è entrata in una nuova fase; la transizione dalla guerra di confronto diretto a tattiche basate sul colpisci-e-fuggi è necessaria per evitare la morte di più civili e per colpire il nemico. Le nostre forze sono ovunque in Afrin», hanno dichiarato.

Le YPG e l’amministrazione di Afrin, inoltre, hanno condannato Russia e Turchia direttamente per l’occupazione e hanno criticato il silenzio internazionale per la situazione attuale nella città.

«Rompete il vostro silenzio, se Erdoğan non è fermato oggi, minaccerà il mondo intero». Così ha detto un portavoce delle YPG in una conferenza stampa.

Domenica, fonti non confermate provenienti dalle forze armate turche e dal presidente Erdoğan affermavano che l’esercito turco e i suoi alleati dello FSA avessero conquistato la città di Afrin. L’operazione, iniziata otto settimane fa, ha colpito la città che è una pacifica enclave in Siria con una situazione socio-politica stabile. Afrin è la casa di oltre 100.000 rifugiati da altre parti della Siria.

[…] L’operazione è stata aiutata dalle forze aeree turche mentre le operazioni di terra sono condotte da milizie jihadiste che operano sotto le insegne del FSA. Queste ultime lavorano a stretto contatto con l’esercito turco che li appoggia direttamente e finora sono stati coinvolte in esecuzioni extragiudiziarie, mutilazioni di combattenti femminili morte, furti e uccisioni di civili innocenti.

«Abbiamo ricevuto report profondamente allarmanti da Afrin, in Siria, su morti civili e feriti dovuti a bombardamenti e attacchi di terra»,  ha detto un portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite venerdì.

[…]

L’attacco è coinciso con il 103simo anniversario della campagna di Gallipoli durante la Prima Guerra Mondiale e nell’ambito della settimana dei festeggiamenti del capodanno curdo, il Newroz. Non a caso, varie immagini sui social media hanno mostrato milizie FSA che distruggono la statua del leggendario protagonista curdo del Newroz, Kawa il fabbro.

[…] Sempre domenica l’ex co-segretario dello PYD, Saleh Muslim, ha twittato che «Ritirarsi da una battaglia non significa perdere la guerra, il popolo curdo continuerà a difendersi dal genocidio pianificato».

Molte fonti dicono che le YPG e le forze della operazione “Ramoscello d’ulivo” stanno ancora combattendo.

Parlando a The Region, infatti, Ersin Caksu, un giornalista sul campo, ci ha detto che gli scontri continuano in diverse parti della città. La Turchia avrebbe conquistato solo Mahmudiyah, Ashrafiyah, la piazza di Kawa e quartieri attorno all’edificio del municipio, ha detto.

 

Articolo apparso sul sito The Region

Traduzione a cura di DINAMOpress