ROMA

Viale del Caravaggio: «Case popolari o legittima difesa con ogni mezzo necessario»

Regione contro lo sgombero. Comune ambiguo. Occupanti annunciano resistenza esemplare. Domani ultimo vertice in prefettura per fermare le operazioni di polizia o darle il via. Anche in base alla eventuale nuova coalizione di governo

Sotto un sole d’agosto e alla presenza di numerose realtà sociali della città, le occupanti e gli occupanti di viale del Caravaggio, nel quartiere di Tor Marancia a Roma, hanno lanciato forte e chiaro il loro messaggio di resistenza alle istituzioni della città. «Senza soluzioni alternative vere, che significano case popolari, da qui non usciremo e difenderemo la nostra casa con ogni mezzo necessario», questo il succo della conferenza stampa tenuta ieri mattina, a seguito dell’incontro con Regione e Comune del giorno precedente.

«La Regione, che ha mandato una figura di secondo piano dello staff dell’assessore alle politiche abitative Massimiliano Valeriani, ha ribadito il suo no secco allo sgombero – afferma Paolo Di Vetta, dei Blocchi Precari Metropolitani – Il Comune, però, non è stato altrettanto chiaro, sostenendo ancora che nel caso di un’azione di polizia invierà i servizi sociali. Questa giusta attenzione per le persone, però, rischia di accompagnare la prova di forza della Prefettura e diventare un meccanismo a danno degli occupanti. Comunque, soluzione vere non ha presentate nessuno».

Durante la conferenza stampa è intervenuto anche Giuseppe De Marzo, di Libera contro le mafie – Rete dei numeri pari, che ha puntato il dito contro l’amministrazione Raggi: «Nell’incontro al Campidoglio abbiamo chiesto alla giunta capitolina una semplice dichiarazione: non si fanno sgomberi perché mancano soluzioni alternative. Ma non se ne sono assunti la responsabilità».

Una delle occupanti, Anna Sabatini, ha anche contestato l’approccio complessivo che le istituzioni comunali hanno tenuto in questi mesi nei confronti di chi vive nelle occupazioni abitative romane. Respingendo la richiesta di politiche assistenzialiste e rimettendo al centro la questione del problema abitativo, la donna ha detto: «Gli abitanti di questa e di tutte le altre occupazioni non sono parassiti, ma lavoratrici e lavoratori sfruttati che non riescono a pagare l’affitto».

Come andrà a finire la vicenda, almeno per un po’, si capirà meglio domani. Il vertice tra Prefettura, Regione e Comune inizialmente previsto per martedì, infatti, è stato rimandato di 48 ore e discuterà contemporaneamente il dispositivo di sicurezza per il derby capitolino e la questione del palazzo occupato in viale del Caravaggio. «La Prefetta avrebbe potuto mantenere il tavolo e rimandare lo sgombero – continua Di Vetta – invece evidentemente vuole valutare se il nuovo esecutivo darà una copertura politica all’azione di forza per cui tanto ha insistito Matteo Salvini».

Giovedì 29 alle 17.30, mentre il vertice prefettizio sarà probabilmente ancora in corso, i movimenti per il diritto all’abitare, gli occupanti del palazzo, la rete cittadina Roma Non Si Chiude nata attorno alla difesa di case e centri sociali e tutte le associazioni che si sono attivate per difendere gli abitanti di Tor Marancia si danno appuntamento in viale del Caravaggio 107, «per festeggiare il blocco dello sgombero o preparare insieme la resistenza».

Foto di copertina di Costanza Fraia