MONDO

Verità e giustizia per Sakine, Fidan e Leyla

Tra il nove e il 10 gennaio del 2013, all’interno del Centro di Documentazione per il Kurdistan di Parigi, venivano assassinate a colpi di pistola tre attiviste curde.

Una di loro, Sakine Cansiz, di 54 anni, era una vera e propria leggenda per gli attivisti per i curdi di tutto il mondo. Nata nel 1958 Sakine Cansız fu attiva nel movimento giovanile studentesco di Elazığ. Si unì al movimento rivoluzionario curdo nel 1976 e partecipò assieme ad Abdullah Ocalan alla fondazione del PKK. Arrestata poco tempo dopo e sottoposta sistematicamente a tortura nelle carceri turche, rimarrà in carcere fino al 1991.

Nel 1998 Sakine ottenne l’asilo politico in Francia, per poi essere attiva politicamente sulla questione curda e sui temi delle donne in diversi paesi europei inclusa la Germania. Era membro del Congresso Nazionale del Kurdistan (KNK) con sede a Bruxelles. Sakine Cansız rappresenta tutt’ora un’icona della lotta di liberazione delle donne curde. Assieme a lei vennero uccise Fidan Doğan, 31 anni, rappresentante del Congresso Nazionale Kurdo a Bruxelles e un’altra giovane attivista curda, Leyla Soleymez, di venticinque anni.

Dopo due anni i responsabili di questo massacro ancora venuti alla luce, nonostante il clamore suscitato dall’attentato avvenuto in piena Parigi. Venerdì 9 gennaio alle ore 13 a piazza Farnese, davanti l’ambasciata francese, la comunità curda di Roma darà vita ad un presidio per chiedere verità e giustizia per Sakine, Fidan e Leyla.

Di seguito l’appello di lancio dell’iniziativa

Il silenzio è dei complici!

La prossima settimana, nel secondo anniversario dell’assassinio delle militanti curde Sakine Cansiz, Fidan Dogan e Leyla Soleymez, la comunità curda marcerà a Parigi per continuare a denunciare la complicità di Francia e Turchia in queste atroci uccisioni. Lo slogan che raccoglierà la giornata di lotta sarà “Il vostro silenzio è dovuto al vostro essere complici”.

Tra il 9 e il 10 gennaio 2013, all’interno dell’Ufficio di Informazione del Kurdistan nel cuore di Parigi, furono uccise a colpi di pistola tre militanti curde impegnate anche dall’esilio a costruire la pace per il loro popolo: Sakine Cansiz era tra le fondatrici del PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, ancora considerato un’organizzazione terrorista dalla Turchia, dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea. Fidan Dogan era impegnata a livello diplomatico in Europa nel processo di soluzione democratica della questione curda. Leyla Saylemez era una giovane militante che aveva deciso di dedicare tutto il suo tempo alle attività dei giovani. Tutte e tre avevano dovuto sperimentare l’esilio, e sono state colpite perchè rappresentavano la forza delle donne nel movimento curdo.

Con la dichiarazione finale della prima conferenza delle donne del Medio Oriente si è deciso di fare del 9 gennaio la giornata contro i femminicidi politici.

Anche a Roma è importante mobilitarsi per rompere il silenzio, ricordando le compagne uccise con una giornata di lotta che dimostri la nostra solidarietà concreta con chi oggi sta combattendo una dura guerra contro l’Isis, per difendere il progetto dell’autonomia democratica che è contro il sistema capitalista e patriarcale, un progetto di rivoluzione sociale sulle proprie terre e un modello per tutto il Medio Oriente e oltre.

Numerosi gruppi di compagne e compagni stanno incontrando abitanti e rifugiati da Suruç al Rojava, i preziosi incontri di questi ultimi mesi non possono altro che spingerci a scendere in strada.

Venerdì 9 gennaio

dalle ore 13 alle ore 18

appuntamento davanti l’Ambasciata francese

piazza Farnese

Per chiedere che la Francia collabori a fare piena luce e a individuare tutti i responsabili, materiali e politici, dell’assassinio di Sakine, Fidan e Leyla.

Rete romana di solidarietà con il popolo kurdo

Ufficio di informazione del Kurdistan in Italia (UIKI)

centro socio-culturale Ararat

Coalizione popolare internazionale contro l’ISIS