ITALIA

Torino, il vento No Tav soffia forte e non si può fermare

Enorme corteo contro l’alta velocità tra Torino e Lione nella Giornata contro le opere inutili e imposte. Più di 70mila manifestanti, 13 anni dopo la liberazione di Venaus dell’8 dicembre 2005, invadono la capitale piemontese ricordando le ragioni di una lotta che resiste e non avrà mai governi amici. Manifestazioni anche a Niscemi contro il Muos, a Melendugno contro il Tap e a Padova contro il cambiamento climatico

Era nell’aria che oggi a Torino sarebbe stata un’altra storica giornata per il movimento Notav. E così è stato. Alle 14 in piazza Statuto splendeva un sole invernale, soffiava il vento e il cielo era limpido e terso, neppure una nuvola in cielo. In una giornata che inevitabilmente voleva essere anche una prova di forza numerica dopo il «corteo delle madamin» del 10 novembre, anche il meteo ha scelto sin dall’inizio da che parte stare. Quella di oggi è stata una splendida giornata, quasi l’opposto del grigiore umido e oscuro di quel sabato di quasi un mese fa.

La piazza si è riempita prestissimo, tanto che il corteo ha dovuto iniziare ad avanzare già alle 14.30. Le stime finali oscillano tra i 70 e 100 mila, di sicuro uno dei più grandi cortei recenti che Torino ricordi. Quando la testa è arivata in piazza Castello la coda aveva appena lasciato piazza Statuto. Il corteo era densissimo e occupava carreggiate e portici.

8 dicembre notav video DRONE

Piazza Castello oggi: queste sono le immagini che non vedrete su nessun TG perché non ne stanno parlando. Pensate che una parte del corteo era ancora su via Pietro Micca… Giudicate voi! Il futuro è #notav

Pubblicato da Notavinfo Notav su Sabato 8 dicembre 2018

Tra i tanti spezzoni che hanno animato la mobilitazione uno dei più grandi e colorati è stato quello dei Giovani Notav: adolescenti o poco più, che l’8 dicembre 2005 erano solo bambini e che oggi si sono uniti a fratelli maggiori, genitori e nonni per lottare contro un’opera inutile e devastante per il loro territorio. Nei loro interventi si è sentita la consapevolezza che lo spreco di soldi per il TAV toglie futuro alla loro generazione.

Due settimane fa, anche nel corteo nazionale di Non Una Di Meno che ha sfilato il 26 novembre a Roma c’è stata una grande partecipazione di studenti medi e ragazze giovanissime. Dati che smentiscono chi tenta di etichettare i giovani d’oggi come rassegnati, passivi o rinchiusi in smartphone e social media.

La giornata era in collegamento con molte altre realtà territoriali: a Niscemi contro il Muos, a Padova per la marcia climatica, a Melendugno contro il gasdotto Tap. In un recente incontro proprio in Val di Susa, il coordinamento dei comitati aveva deciso di convocare una «Giornata nazionale contro le grandi opere» a Roma il prossimo 23 marzo. L’appuntamento di mobilitazione è stato ricordato più volte negli interventi che hanno scandito la manifestazione.

Il corteo di oggi manda un messaggio molto chiaro in diverse direzioni. Parla ai media nazionali che potranno supportare quanto vogliono “i nuovi quarantamila” di Torino, ma non riusciranno a screditare il peso e il valore di un movimento che ha 30 anni di longevità. Parla a tutto il governo Lega-5 Stelle, al ministro delle Infrastrutture Toninelli che si nasconde dietro le analisi costi-benefici, al vicepremier e ministro dell’Interno Salvini che ha appena approvato il decreto sicurezza. La piazza di oggi dice con forza che esiste un grande movimento No Tav che ha fatto della disobbedienza civile la sua arma principale e non si fermerà davanti alle leggi fasciste e reazionarie di questo esecutivo.

Si è spesso detto che in Val di Susa non vi è in gioco soltanto la costruzione di una grande inutile opera, ma sono in conflitto due sistemi di valori opposti. Da un lato, gli interessi del capitale e delle lobby affaristiche borghesi e mafiose che vogliono garantire privilegi e abusi a scapito dell’ambiente e dei diritti. Dall’altro, un movimento che ha riscoperto il senso pieno della parola democrazia, che difende socialità, cultura, ambiente, diritti per tutti e tutte. Questi due sistemi di valori sono simboleggiati in modo straordinariamente paradigmatico nel confronto tra le due piazze: il grigiore del 10 novembre e lo splendido sole di oggi.

CORTEO NO TAV

OTTO DICEMBRE NO TAVAlcune immagini del grande corteo di ieri, di Alessandra Cataleta.https://www.dinamopress.it/news/torino-vento-no-tav-soffia-forte-non-si-puo-fermare/

Pubblicato da DINAMOpress su Sabato 8 dicembre 2018

Foto via No Tav e Notavinfo No tav