ROMA

Anpal: l’azienda non riconosce le Clap, ma la ministra le convoca

Assemblea pubblica con lavoratrici e lavoratori davanti alla sede dell’azienda e nonostante i divieti. Domani tavolo di negoziazione con la ministra Nunzia Catalfo. «Fatti concreti, o sarà sciopero», dicono i lavoratori

Da oltre un anno precarie e precari di Anpal servizi, società in house di Anpal controllata dal ministero del Lavoro, lottano per la stabilizzazione dei precari. Si tratta di 654 lavoratrici e lavoratori sparsi in tutto il territorio nazionale. In questa battaglia, che ha rotto i meccanismi di concertazione sindacale che regnavano anche dentro questa società, si è andata affermando la giovane e combattiva associazione sindacale delle Camere del lavoro autonomo e precario. Sempre al sostegno del Coordinamento nazionale precari di Anpal Servizi, le Clap sono state scelte come punto di riferimento da numerosi precari. Così in pochi mesi hanno staccato oltre 80 tessere, diventando la seconda organizzazione più rappresentativa.

Nonostante tutto questo, l’azienda si è rifiutata fino ad ora di riconoscere ufficialmente la presenza del sindacato al suo interno. Lunedì scorso, l’amministratore unico Mimmo Parisi ha rifiutato di concedere la sala “Marco Biagi” per un’assemblea aperta a lavoratrici e lavoratori dopo aver detto per ben tre volte No a qualsiasi incontro con l’organizzazione. In ogni caso, le Clap hanno svolto il momento di discussione di fronte all’ingresso dell’azienda questa mattina. Confronto e protesta si sono coniugate, convocando numerosi lavoratori.

«Bisogna far sì che la rappresentanza sindacale non sia stabilita a livello nazionale e dall’alto, in maniera indipendente dai processi di sindacalizzazione che avvengono sui luoghi di lavoro – ha detto Francesco Raparelli, sindacalista delle Clap – Esperienze come questa, di autorganizzazione e poi sostegno sindacale, possano trovare spazio, democrazia e parola come già è successo in altre trattative».

La situazione di Anpal è ancora più paradossale alla luce del fatto che la neo ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo ha invece convocato l’organizzazione sindacale a discutere della situazione dei precari Anpal. Di più, domani si svolgerà un tavolo a cui inizialmente avrebbero dovuto partecipare soltanto le Clap e il Coordinamento nazionale precari Anpal sulla spinta di una lettera pubblicata il 12 settembre scorso dal giornale il manifesto e alcuni siti internet, tra cui dinamopress.

«Noi non abbiamo mai creduto alla «guerra tra precari», la lotta che conduciamo per la nostra stabilizzazione non è mai stata in contrapposizione con i colleghi recentemente assunti – avevano scritto i lavoratori – Da precari che hanno superato molteplici prove ad evidenza pubblica, ad ogni scadenza di contratto, non possiamo che augurarci si risolva il caso dei “navigator” campani, da settimane in lotta. Le responsabilità e le forzature di Anpal Servizi non possono ricadere sulle spalle dei nuovi collaboratori precari». Alla richiesta del tavolo di negoziazione la ministra aveva risposto positivamente. I successivi mal di pancia dei sindacati confederali, poi, l’hanno convinta a includere nel tavolo anche queste organizzazioni.

«Domani vedremo cosa ha da dire il ministro – afferma Biagio Quattrocchi, precario tesserato con le Clap – In ogni caso se non avremo risposte certe sappiamo già cosa fare. Convocheremo uno sciopero per giovedì 26 con presidio al ministero dello Sviluppo economico. Il tempo delle promesse è finito, ora servono fatti concreti».