ROMA

Sgomberata la Laboratoria Berta Caceres, ma la rivoluzione continua

Alle ore 17.30 si terrà un presidio sotto la Regione Lazio a seguito dello sgombero della Laboratoria Berta Caceres di stamattina. Incendi, siccità, ghiacciai che crollano e tifoni non bastano ad arrestare la speculazione edilizia e gli interessi privati, così come uno sgombero non basta ad arrestare la rivoluzione ecologista

Non sono stati sufficienti gli atti respinti del Consiglio del Municipio VIII che chiedevano lo sgombero della Laboratoria Autogestita Berta Cáceres in di via della Caffarella 13 la scorsa settimana e questa volta il dialogo con la Regione non sembra abbia prodotto i risultati previsti dall’amministrazione del Municipio.

Stamattina per la seconda volta è stato sgomberato l’immobile di Villa Greco. Le forze dell’ordine sono arrivate molto presto, hanno fermato chi stava salendo sul tetto, identificato i presenti e proceduto con lo sgombero.

Sono stati requisiti i cellulari dei presenti, in questo modo non hanno potuto contattare nell’immediato gli avvocati fino a che la polizia non glieli ha restituiti, inoltre due compagne sono state perquisite dagli agenti, denudandole e violando così loro e i loro corpi.

La Laboratoria Berta Cáceres era entrata in questo stabile, di proprietà della Regione, a inizio marzo, liberandolo dall’abbandono, aprendolo e restituendolo alla comunità. Dopo poche settimane è avvenuto il primo sgombero, ma a distanza di un mese lə attivistə sono rientrate nella palazzina e presidiandone il tetto sono riuscite a resistere ai tentativi di sgombero, fino a oggi.

Hanno rivendicato le loro scelte affermando «con queste azioni ci opponiamo ai processi di messa a valore e privatizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. Resistiamo in questo spazio anche per affermare l’urgenza di una rivoluzione ecologista radicale che sappia rompere con il greenwashing. Inoltre, grazie alla laboratoria, sperimentiamo pratiche transfemministe, portiamo avanti utilizzi non consumistici di acqua e cibo. Scegliamo l’alimentazione vegana come rifiuto del sistema devastante e di dominio capitalista degli allevamenti intensivi. Ci proponiamo come luogo di intreccio in città delle lotte territoriali contro l’inquinamento».

Sono rientratə il 7 maggio, in questi due mesi via della Caffarella 13 è stata fulcro di iniziative e dibattiti a tema ecologista e transfemminista, tra le altre ospitando la presentazione dei libri Le rivoluzioni di Berta di Claudia Korol e Rabbia proteggimi di Eddi Marcucci.

Inoltre, hanno aperto i loro spazi al confronto con le realtà territoriali e con lə cittadinə, mettendo al centro il tema dei rifiuti, respingendo la proposta di un ennesimo inceneritore come soluzione; il tema della tassonomia, su cui proprio in questi giorni si voterà in parlamento europeo, infatti una delegazione di attivistə della laboratoria si trova a Strasburgo; il tema del caro vita e del salario minimo; il tema dell’acqua, che questa crisi idrica ci sta ricordando, come se ce ne fosse stato bisogno, quanto sia risorsa essenziale e per giovedì era previsto un incontro sui temi della filiera alimentare, che ci coinvolge tuttə e impatta sul cambiamento climatico in maniera potente e devastante. Gli spazi della Laboratoria erano aperti tutti i giorni come aula studio e coworking.

Durante lo sgombero di oggi ha prevaricato la forza pubblica e delle istituzioni non c’è stata traccia, come a deresponsabilizzarsi del futuro dello stabile che resterà abbandonato e delle lotte portate avanti, quindi dei temi ecologisti necessari per invertire il processo di cambiamento climatico, che nonostante sia ormai palesi agli occhi di tuttə quanto sia violento e devastante, sembra sempre troppo distante dalle politiche che amministrano le città.

La loro lotta però prescinde da un luogo,e lə attivistə non si danno per vintə «La rivoluzione ecologista non si sgombera», affermano sui canali social e danno appuntamento sotto alla regione Lazio per le ore 17.30 in via Rosa Raimondi Garibaldi.

«In questo luglio rovente di siccità e incendi, con una crisi climatica ormai sotto gli occhi di tutt3, la priorità sembra essere sgomberare chi sta portando avanti questi temi per una lotta ecologista di e per tutt3, anche per i biechi paladini della proprietà e della finanziarizzazione dei beni comuni. Conosciamo già cosa ne sarà di Via della Caffarella 13, è la sceneggiatura già scritta di tanti sgomberi: abbandono, aste inevase e privilegio dei privati. Ma conosciamo bene anche quale sarà nostra risposta e ne vedrete delle belle: Appuntamento H 17.30 davanti alla Regione Lazio, saremo acqua che scorre in questi tempi di siccità. BERTA VIVE!» è l’appello dellə attivistə che ci chiama tuttə a rivendicare non solo uno spazio comune, un bene comune, ma una risposta ecologica più che mai necessaria oggi.

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