DIRITTI

Scossone elettorale in Sogesid

La lista delle CLAP ottiene il 25% dei voti alle elezioni delle RSU in SOGESID, ottenendo così due seggi e battendo, al Ministero dell’Ambiente, le liste dei confederali. Una novità importante che fa emergere in primo piano la domanda di partecipazione e protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori.

Un lavoratore su quattro di Sogesid, società in house del Ministero dell’Ambiente (Mattm), ha votato per le Camere del Lavoro Autonomo e Precario (Clap). La lista del giovane e combattivo sindacato, alla prima esperienza elettorale in un luogo di lavoro dalla costituzione del giugno 2013, è stata la prima al seggio del Mattm, ottenendo il 25% dei voti che equivalgono a due Rappresentanze Sindacali Unitarie (Rsu). Gli eletti sono Diletta Ramazzotti ed Ernesto Filippi. Hanno votato 423 lavoratori su 500 (84% del totale). 108 preferenze sono andate alle Clap.

«Un successo straordinario tenendo in conto che la nostra organizzazione sindacale ha fatto la sua comparsa in Sogesid lo scorso novembre – scrivono sul sito clap-info.net – La nostra lista è il frutto della formidabile capacità di auto-organizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Non solo hanno rilanciato la mobilitazione dopo gli scioperi di ottobre, decidendo di scioperare nuovamente e per ben due volte nonostante la paralisi dell’iniziativa confederale. Hanno fatto di più: con tempi assai stretti, hanno messo in piedi una proposta elettorale capace di convincere tante e tanti».

Per capire come la lista di un sindacato giovane abbia potuto superare quelle dei confederali bisogna ripercorrere le tappe della vertenza che i lavoratori Sogesid stanno conducendo da mesi. Da quando il Governo giallo-verde ha annunciato l’intenzione di fare piazza pulita con chi per anni è stato impiegato dal Ministero dell’Ambiente in un regime di esternalizzazione de facto, attraverso le convenzioni della Società in house. Che adesso è accusata di essere un «costoso strumento per aggirare il blocco delle assunzioni nel Pubblico».

Per risolvere il problema basterebbe internalizzare i lavoratori, superando l’intermediazione svolta da Sogesid. Il Governo, però, insiste a voler percorrere un’altra strada: eliminare progressivamente il rapporto tra Sogesid e Mattm, generando una vera e propria crisi occupazionale, e avviare le procedure concorsuali. Senza tenere conto, nelle stesse, dei tanti anni di esperienza accumulata dalle lavoratrici e dai lavoratori al servizio diretto del Ministero. Contro questa ipotesi ci sono stati scioperi il 5 e il 15 ottobre scorso. La protesta, indetta da Filctem Cgil, Femca Cisl e UILtec, ha raggiunto punte di partecipazione del 90%. Ma la richiesta principale di un tavolo tra lavoratori, Sogesid e Mattm è rimasta inevasa. Alla determinazione dei lavoratori a continuare la mobilitazione i confederali hanno risposto con attendismo e tentativi di concertazione velleitari. Così in una terza assemblea dai toni molto accesi sono finiti al centro di una contestazione.

Da inizio novembre un robusto gruppo di lavoratrici e lavoratori ha deciso di auto-organizzarsi per continuare la battaglia, trovando nelle Clap un sostegno sindacale, organizzativo, legale. Il 19 dicembre le Camere del Lavoro Autonomo e Precario, rispondendo alla richiesta del gruppo, hanno indetto un nuovo sciopero. Anche in questo caso, e nonostante le assenze dei confederali, la partecipazione è stata molto alta. La protesta ha strappato un incontro con Francesco Vanin, Consigliere del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Di Maio, che ha avviato un’interlocuzione con i lavoratori, alla ricerca di una soluzione condivisa.

«Le elezioni delle Rsu rappresentano per noi la possibilità di rafforzare il percorso intrapreso, anche formalizzando il confronto con l’azienda» hanno scritto i candidati nel volantino di presentazione della lista. Nel loro programma c’è la richiesta di azioni concrete da parte di Sogesid S.p.A. a tutela del futuro lavorativo di tutti, la prosecuzione dell’interlocuzione con il Ministero del Lavoro/Ministero dello Sviluppo Economico, il corretto inquadramento contrattuale di tutti i dipendenti, trasparenza ed equità in merito alle procedure definite dalla contrattazione di secondo livello.

«Un’affermazione sorprendente – dice Francesco Raparelli, il Coordinatore delle Clap – che chiarisce quanto sia potente, al contrario di ciò che a ogni piè sospinto si ripete, la domanda di partecipazione e di protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori. Quando questa domanda trova il sostegno di un’organizzazione sindacale che non si sostituisce ai lavoratori, ma che si limita piuttosto a fornire loro strumenti e solidità, una ventata democratica comincia a tirare forte: si tratta ora di alimentarla e proteggerla».