ITALIA

Sciopero logistica, ucciso il sindacalista Adil Belakhdim: domani corteo a Roma

Una tragica notizia arriva da Novara: durante un picchetto di fronte alla Lidl, è stato ucciso stamattina , investito da un camion, il coordinatore dei SI Cobas Novara Adil Belakhdim. Sabato 19 giugno sciopero e manifestazione nella capitale

Un fatto gravissimo quello avvenuto questa mattina a Biandarate, in provincia di Novara. Purtroppo, non si tratta di un caso isolato, ma di un tragico evento che si iscrive all’interno di uno scenario caratterizzato da costanti e sempre più numerosi episodi di violenze contro i lavoratori della logistica in sciopero: dalle aggressioni subite dai lavoratori licenziati da FedEx-TNT alla Zampieri logistica di Tavazzano fino ai lavoratori di Texprint a Prato, dove i vertici dell’azienda hanno aggredito il presidio permanente dei lavoratori in sciopero da più di cinque mesi.

Stamattina, come parte della giornata di sciopero generale nel settore logistico promossa dai sindacati di base Si Cobas, Adl Cobas e Usb logistica, decine di lavoratori del varesotto si sono ritrovati di prima mattina davanti ai cancelli della Lidl di Biandarate (Novara), con l’obiettivo di bloccare l’uscita delle merci dal magazzino.

Secondo quanto denunciato dal sindacato, il camionista avrebbe forzato il blocco degli scioperanti travolgendo e ferendo inizialmente due persone, per poi accelerare ancora travolgendo altri lavoratori che partecipavano alla protesta.

Tra questi lavoratori c’era Adil, trentasettenne padre di due figli, da dieci anni coordinatore dei Si Cobas Novara, schiacciato e trascinato dall’autovettura per alcune decine di metri, e poi abbandonato esanime sulle strisce pedonali.

A nulla purtroppo è servito l’intervento del 118 accorso sul posto dopo le segnalazioni degli scioperanti che stavano partecipando al picchetto. Il camionista, fuggito subito dopo l’uccisione, è stato poi fermato in un’area di servizio in autostrada.

Nei racconti dei lavoratori presenti al picchetto si susseguono le dichiarazioni di preoccupazione per la propria sicurezza durante gli scioperi, come racconta Gino del SI Cobas Milano ai microfoni di Radio Onda d’Urto: «Qualcuno di noi ha detto stamattina: vuoi vedere che ci scappa il morto? E alla fine ci è scappato». Roberto, dell’esecutivo nazionale SI Cobas, commenta sempre in collegamento con Radio Onda d’Urto: «Non si tratta di un episodio isolato, ma si inserisce in un clima di di contrapposizione che viene creato, fomentando il crumiraggio e la repressione dei lavoratori, ma anche organizzando squadre di professionisti della violenza: soprattutto in agenzie “di sicurezza” quali la ditta Zampieri, a cui si affida FedEx, vengono assunti come guardie del corpo impiegati della ditta Skp, in cui figurano ex militari ed ex poliziotti».

Per ricostruire lo scenario più complessivo, ricordiamo che a Tavazzano un altro lavoratore iscritto al SI Cobas Piacenza, Abdelhamid Elazab, è stato ritrovato esanime in una pozza di sangue dopo essere stato colpito da un sasso lanciato dagli aggressori. Allo stesso modo, anche nel settore tessile non si risparmiano aggressioni: alla Texprint di Prato, dove i lavoratori sono in sciopero permanente da oltre 5 mesi, sono stati addirittura i vertici e i dipendenti dell’azienda a picchiare a mani nude e con dei mattoni i lavoratori intenti a bloccare i camion in entrata. In questo caso, sono stati tre i feriti, Gondal, Faisal e Shah, fortunatamente nessuno in gravi condizioni.

È questo il contesto in cui Adil è stato ucciso. Un contesto in cui le vite di lavoratori e lavoratrici sembrano valere meno di un camion di merci.

Un contesto in cui – come sintetizza per Radio Onda d’Urto Carlo Pallavicini del SI Cobas Piacenza – «le questioni di ordine sociale, sono sempre o questioni di ordine o questioni da guerra di strada». Adil è morto in uno Stato in cui gli interessi del capitalismo internazionale vengono difesi con la violenza e gli imprenditori appaiono sempre più decisi ad usare tutti i mezzi necessari per delegittimare le lotte dei lavoratori e cancellare i loro diritti.

Sono numerose le testimonianze di sindacalisti e compagni che lo ricordano sempre in prima linea nelle lotte, da quella per l’applicazione del contratto nazionale alla Dsv di San Pietro Mosezzo in provincia di Novara fino alle vertenze contro le graduatorie razziste per l’assegnazione delle case popolari.

In giornata si è riunito l’esecutivo nazionale dei Si Cobas in vista della mobilitazione nazionale. I confederali, invece, davanti alla morte di Adil hanno solamente espresso cordoglio delegando alle singole Rsu la possibilità di introdurre scioperi in entrata e in uscita dai turni. Intanto, domani dalle 14.00 a Roma, con partenza in Piazza della Repubblica, si terrà la manifestazione nazionale contro licenziamenti e precarietà a cui invitiamo tutti e tutte a partecipare per esprimere indignazione per i fatti avvenuti, mostrare solidarietà con i lavoratori in lotta e dire chiaramente che la violenza contro gli scioperanti e l’omicidio di Adil sono fatti gravissimi e inaccettabili che non si devono più ripetere.+

Immagine di copertina: Si Cobas Milano