ROMA

Roma, sit-in contro licenziamenti al locale Birra del Borgo

Lavoratori e lavoratrici dell’osteria di proprietà della multinazionale Ab InBev a Prati hanno scioperato per mezz’ora contro la procedura di licenziamento che interessa 42 membri del personale su 70

Il “grande passo in avanti”, come sempre più spesso accade, lo pagano lavoratori e lavoratrici. Ieri sera, verso le 21, i dipendenti dell’osteria capitolina Birra del Borgo situato a Prati hanno incrociato le braccia per mezz’ora e animato un sit-in di protesta davanti alle porte del locale grazie anche al supporto dei sindacati di base Clap e Usb.

Chiedono, innanzitutto, «trasparenza»: l’azienda ha infatti deciso per una procedura di licenziamento che coinvolge 42 persone sulle 70 impiegate, fra la sede di via Silla in cui è avvenuto lo sciopero e il Bancone della stessa proprietà presente sempre a Roma in piazza Bologna, su cui vige la massima oscurità.

«Hanno preso la vita dei lavoratori, hanno svuotato il tutto e lo hanno rivenduto sul mercato», si urla dal megafono con riferimento al “salto” compiuto dal birrificio. Birra del Borgo, infatti, è nato nel 2005 in provincia di Rieti come azienda artigianale per poi essere acquisito sei anni fa dalla multinazionale Anheuser-Busch InBev (produttrice di Budweiser, Corona Stella Artois e altre), la più grossa al mondo dopo Heineken. È dunque all’interno di questo contesto che è iniziato un «riassetto operativo e riorganizzativo», i cui dettagli però non sono stati comunicati chiaramente.

«Questo locale probabilmente continuerà a esistere sotto un’altra insegna», dice durante lo sciopero Massimo Pedretti di Usb. «Quello che non ci vogliono far sapere è invece cosa succederà a lavoratori e lavoratrici che nel frattempo hanno continuato a produrre ricchezza per Birra del Borgo e per la multinazionale che sta alle spalle di questa azienda».

Al momento, infatti, non si sa se c’è un potenziale acquirente, non ci sono date previste per un’eventuale chiusura e quali possano essere le condizioni per la fuoriuscita del personale.

Perciò – annunciando la decisione alla clientela e scusandosi «per il disagio» – tutte le persone impiegate nel locale di Prati sono uscite ieri sera per strada animando un presidio che ha fin da subito richiamato l’attenzione anche dei residenti, alcuni dei quali si sono affacciati mostrando solidarietà.

«È il primo passo di un percorso che sarà sicuramente lungo e accidentato», affermano le Clap nel loro comunicato. «Saranno fondamentali la coesione e la determinazione dimostrati oggi dalle lavoratrici e dai lavoratori». Coesione che, al momento, sembra essere l’unico elemento certo di questa vicenda.