ROMA

Quale futuro per Cinecittà?

Ieri si è svolta la manifestazione di protesta dei lavoratori di Cinecittà al Ministero dei Beni Culturali. Hanno partecipato all’iniziativa anche la rete territoriale Cinecittà Bene Comune e l’associazione Anac con i registi Ettore Scola, Citto Maselli e Gregoretti.

La mobilitazione è riuscita ad ottenere un incontro con i rappresentanti del Mibac, il Direttore Generale Borelli e il Sottosegretario Recchia. I lavoratori hanno chiesto il blocco immediato delle procedure di cassa integrazione che riguarderanno il 26 marzo 40 unità del laboratorio sviluppo e stampa, controllato attualmente dalla multinazionale Deluxe. L’idea dei lavoratori è quella di creare un presidio permanente e d’avanguardia sulla pellicola, anche alla luce dell’interessamento della Rai, dell’Istituto Luce e delle oltre 3000 pellicole del nostro patrimonio artistico da restaurare.

Il Sottosegretario e il Direttore Generale si sono impegnati a contattare l’azienda e bloccare le procedure. Inoltre martedì prossimo ci sarà un incontro tra il Ministro alla cultura Dario Franceschini e il Presidente degli Studios Luigi Abete che avrà come oggetto proprio il futuro produttivo degli studios romani.

Il Ministero, che afferma di non aver sottoscritto nessun accordo di edificazione con la società degli Studios, ha parole si è detto favorevole al rilancio di Cinecittà, parlando un piano, che sarebbe già in fase di studio, ben diverso da quello fatto di licenziamenti e speculazione proposto da Abete, per attrarre grandi produzioni straniere e che tenga in giusta considerazione ogni settore dell’industria cinematografica. I lavoratori e le realtà territoriali si sono proposti come soggetto attivo in questo processo, chiedendo al più presto di poter discutere un crono-programma che sappia dettare i tempi per la scrittura di questo piano, individuando nel Mibac il garante di questo processo.