ROMA

Provocazione fascista nella notte a San Lorenzo

Nella notte tra il 12 ed il 13 luglio, intorno alle 3 di notte, due macchine cariche di fascisti si sono presentate fuori dallo Spazio di Mutuo Soccorso Communia in Via dello Scalo San Lorenzo 33. I fascisti hanno iniziato a tirare bottiglie e provato a forzare il cancello. All interno dello spazio erano presenti solo quattro attivist@ che prontamente hanno protetto Communia e sventato l’assalto. Contemporaneamente nel quartiere sono comparse scritte e simboli nazisti, in particolare una svastica sulla storica scritta Viva i Partigiani che accoglie chiunque entri a San Lorenzo dalla tangenziale est. Le modalità della provocazione sono molto simili a quelle utilizzate qualche settimana fa a Centocelle, quando un gruppo di fascisti ha minacciato gli abitanti di una storica occupazione di zona e di alcune sedi di organizzazioni politiche.

Questo ennesimo episodio è figlio del clima d’odio che nel Paese si respira da quando al governo c’è Salvini sostenuto dai fedelissimi Cinque Stelle. Il cambiamento tanto annunciato sta avvenendo, ma in senso autoritario e razzista. È di oggi la notizia che 600 persone sono annegate solo nell’ultimo mese: la metà di tutte le morti in mare dall’inizio dell’anno, grazie alle ultime scelte dei governi europei, in particolare di quello italiano. Di fronte questo nuovo olocausto la reazione della politica è quella di aizzare i sentimenti peggiori soffiando sul fuoco della paura verso il migrante e mettendo al bando la solidarietà, come dimostra la campagna contro le ONG e la chiusura dei porti. In questo clima i fascisti si sentono protetti e forti nelle loro azioni, agendo di notte con le loro modalità vigliacche quello che di giorno urlano ai media i loro referenti al governo. Colpire un luogo come Communia, che della solidarietà verso i migranti e le donne ha fatto un valore fondante, è un tassello di una strategia più ampia che va immediatamente stroncata. Il fatto che i fascisti si siano presentati ed abbiano attaccato uno spazio in un quartiere come San Lorenzo, da sempre fortemente antifascista, rappresenta un campanello d’allarme che non possiamo sottovalutare.

Ad essere sotto attacco è la solidarietà ed è quindi dalla risposta dei soggetti solidali che dobbiamo partire per interrompere questa dinamica. Abbiamo bisogno con urgenza di far emergere queste esperienze e rafforzarle quotidianamente. Dobbiamo continuare a rendere protagonisti i soggetti sociali che più sono sotto attacco in questo momento, migranti e donne in particolare. La reazione immediata di Non Una Di Meno sotto il ministero dei trasporti quando Toninelli e Salvini hanno chiuso i porti all’Acquarius, o le forti risposte di piazza dopo l’assassinio di Sumaila Sacko, ci indicano le giuste strade da percorrere.

Queste intimidazioni non fermeranno la nostra quotidiana attività. Continueremo a testa alta a praticare antifascismo nelle strade di questo quartiere e di questa città, parlando di antisessismo e di antirazzismo, cercando legami e connessioni tra queste lotte, avendo sempre presente chi sono i veri nemici e consapevoli del ruolo che hanno avuto nella storia e che ancora oggi hanno i fascisti: cani da guardia del potere.