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Presentazione di “Zapruder 46 – Block the box”

Presentazione "Zapruder 46 – Block the box"Interverranno:- Giorgio Grappi – Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Bologna, attivista del collettivo "S-connessioni precarie" e autore dell'articolo "Trappola logistica"- Giovanni Pietrangeli – Storie in Movimento- Niccolò Cuppini e Mattia Frapporti, curatori della rivista

Pubblicato da DINAMOpress su Venerdì 12 ottobre 2018

Block the box – Logistica, flussi, conflitti.

Le Clap presentano “Zapruder n°46”, completamente dedicato al mondo della logistica. Questo numero adotta gli “occhi della logistica”, focalizzando l’attenzione sul dibattito critico riguardo a flussi, confini, infrastrutture e conflitti che costellano lo scenario planetario, tra circolazione delle merci, trasformazione del lavoro, nuove spazialità e inedite configurazioni temporali. Si parla dunque di vecchie e nuove Vie della seta così come dell’avveniristica Hyperloop per viaggi di terra a mille chilometri orari, di rider delle piattaforme digitali così come di processi di sciopero nella megalopoli padana dell’ultimo decennio. Si ascoltano le voci di studios* che adottano il paradigma logistico per interpretare le trasformazioni dei sistemi produttivi e dei modelli migratori, così come si parla di una chiave genealogica per leggere le mutazioni capitalistiche e l’emergere di nuove soggettività.

Interverranno:
– Giorgio Grappi – Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna, attivista del collettivo “S-connessioni precarie” e autore dell’articolo “Trappola logistica”
– Giovanni Pietrangeli – Storie in Movimento
– Niccolò Cuppini e Mattia Frapporti, curatori della rivista

«Zapruder» è la rivista quadrimestrale dell’associazione Storie in Movimento, che ha come fuoco specifico lo studio dei movimenti e dei conflitti sociali. Nata all’inizio del 2002, sull’onda lunga dei movimenti contro il G8 di Genova, Storie in movimento è un laboratorio storiografico e di scienze sociali che intende rompere i confini e le distinzioni tra storia militante e pratica scientifica, tra sapere alto e divulgazione e rimettere in comunicazione luoghi e soggetti diversi attraverso cui si articola la produzione del sapere storico. Il suo intento è quello di mettere in campo forme di lavoro intellettuale che si relazionino ai soggetti cui ci si rivolge non dall’alto e da lontano, ma dall’interno, tenendo conto di quanto hanno prodotto le ricerche stimolate da soggetti marginali o assenti nella storiografia tradizionale. Un progetto che sta dentro i movimenti perché ne esercita una critica e allo stesso tempo promuove nuove immagini e nuovi immaginari, segnala alcune priorità e le mette all’attenzione di saperi, scritture, culture diverse facendole parlare tra loro nello spazio pubblico.