ROMA

Pallotta e lo stadio fatto “con i ponti degli altri”

Sono usciti i quadri. Lo Stadio per la Roma? Dovrà riparare a settembre in due materie : infrastrutture (per riscontrate deficienze in ponti, strade e parcheggi) e sostenibilità generale (per altrettanto gravi deficienze in opere pubbliche da realizzare a carico del proponente).

Una sorpresa? Solo per il post-berdiniano assessore Luca Bergamo Montuori che aveva rabberciato una delibera per tenere assieme quanto, passando per la Casaleggio associati, patteggiato tra il tycoon americano Pallotta e governance 5 Stelle con la regia di quell’avvocato Lanzalone poi traghettato alla presidenza dell’ACEA.

Da settembre dunque si ricomincia. Ancora conti e ponti.

Conti. Per calcolare quanto denaro i proponenti dovranno tirar fuori dalle loro tasche e convincersi che gli 80 milioni, stimati per costruire quell’intervento divenuto tanto sostenibile come sbandierato dal capogruppo comunale M5S Ferrara, non bastano.

Ponti. Perché allo stadio ci si deve arrivare e questo non è possibile farlo “con i ponti degli altri”. Nella fattispecie quello dei Congressi che non lo paga Pallotta, ma lo pagano i contribuenti. Un ponte per altro ancora in fase di progettazione preliminare.

Che accadrà da qui a settembre? Che Pallotta drammatizzerà la situazione: «allora vendo!!»; la sindaca Raggi rassicurerà i cittadini: «tutto procederà mantenendo i principi del movimento e nella più completa trasparenza».

Nessuno di loro avrà il coraggio di riconoscere che quei pareri ricevuti, letti tutti assieme dicono quello che abbiamo sempre saputo. Lì lo stadio non si può fare.

Si può fare, anche questo lo abbiamo sempre saputo, quello che il dimenticabile assessore Caudo chiamava “genialata”: uno stadio affogato nel Business Park.

Ci si accanirà ancora. Non è difficile prevedere il seguito.

Per far tirare fuori i soldi che servono, si rivedrà il progetto. Si concederà nuova cubatura a Pallotta, la moneta urbanistica della città liberista.

Con buona pace del “meraviglioso progetto sostenibile” rivisto dal M5S. Con l’ulteriore appesantimento della vita della città.