DIRITTI

Non una di meno si rimette in cammino

Con un grido di liberazione si è conclusa l’assemblea nazionale di Non una di Meno a Bologna. Una due giorni ricca di spunti verso l’autunno e oltre.

Sono trascorsi più di due anni da quando la rete femminista Non una di Meno ha iniziato a vedersi, confrontarsi, costruire mobilitazioni territoriali, nazionali e transnazionali. Il 6 e il 7 ottobre un’altra grande assemblea nazionale ha preso vita a Bologna. Oltre 600 persone registrate nel form per presenziare nel corso della prima giornata alle discussioni divise in aree tematiche: contrasto alla violenza maschile e di genere; salute e autodeterminazione; lavoro e welfare; lotte migranti e antirazzismo; riGENERIamociLIBERAmente contro la violenza sui corpi, i territori, gli animali.

Iniziata l'assemblea nazionale di Non una di meno a Bologna. Più di 600 persone pronte per partecipare e animare questa…

Pubblicato da NON UNA DI MENO su Sabato 6 ottobre 2018

Un migliaio circa, le persone che hanno partecipato alle plenarie introduttiva e conclusiva. Tantissimi i nodi territoriali di Non una di meno e le città presenti: Bari, Bergamo, Brescia, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Livorno, Macerata, Milano, il Mugello, Napoli, Padova, Piacenza, Pisa, Reggio Emilia, Roma, Torino, Trento, Trieste, Venezia, Verona ed altre ancora.

L’elevata partecipazione territoriale, di città più o meno grandi è uno dei dati più importanti e caratterizzanti di questo movimento femminista che ha portato mobilitazioni, nascita di nuovi spazi e case delle donne, eventi culturali, artistici e performativi in tutta la penisola. Presenti anche centri anti-violenza, spazi autogestiti, collettivi femministi e lgbtqi+, sindacati di base, insieme a tante persone di tutte le età.

Non sono mancati i richiami internazionali, dalla presenza di alcune compagne tedesche, all’attivista Marta Dillon che ha portato i saluti delle compagne argentine: «La violenza machista è dentro l’intreccio tra patriarcato e capitalismo. Non siamo vittime, siamo soggetti di autonomia e desiderio. Questo è il campo di battaglia del femminismo globale – Abajo el patriarcado! Se va a caer se, va a acaer!… Arriba el feminismo q va a vencer!».

Marta Dillon – Bologna Assemblea Nazionale 6 ottobre

Pubblicato da Non Una Di Meno – Piacenza su Domenica 7 ottobre 2018

Al termine della prima giornata, in centinaia si sono recate in corteo presso Porta San Donato a Bologna contro il presidio di Forza Nuova con il suo leader nazionale e nazionalista Roberto Fiore: “Femminismo è antirazzismo”!

Al termine della prima giornata dell'assemblea di Non Una di Meno, mentre la formazione neofascista Forza Nuova faceva…

Pubblicato da Non Una Di Meno Bologna su Sabato 6 ottobre 2018

Sabato 7 sono stati restituiti nell’assemblea plenaria i reports delle varie aree tematiche.

È stato proclamato a gran voce uno “stato di agitazione permanente” che seguendo varie tappe andrà a costruire la data dell’8 Marzo, all’interno della cornice dello sciopero femminista globale.

Le discussioni emerse nelle aree tematiche continueranno a vivere nei territori da qui in avanti, articolandosi in alcune campagne che trasformeranno le rivendicazioni del Piano Femminista Antiviolenza di Non una di meno in uno strumento di lotta: contro il Dld Pillon; per un reddito di autodeterminazione; per il permesso di soggiorno europeo; campagna contro le molestie all’interno dei luoghi di lavoro e non solo; campagna contro l’obiezione di coscienza dilagante negli ospedali pubblici, nelle farmacie etc… che si colloca nell’ambito della mobilitazione per i quarant’anni della Legge 194, con lo slogan “MoltoPiùdi194”.

Uno stato di agitazione permanente che si pone in contrapposizione al governo del sessismo, del razzismo e dello sfruttamento istituzionalizzato.

Il percorso di Non una di meno continua immediatamente accogliendo la proposta di un’iniziativa a Verona il prossimo sabato 13 ottobre per l’aborto libero, sicuro e gratuito. Una città in cui è stata approvata giovedì scorso, una mozione (promossa dal consigliere della Lega Zelger), che la dichiara “città a favore della vita”, con l’intento di finanziare associazioni cattoliche a scopo di lucro che hanno l’obiettivo di promuovere iniziative contro l’aborto. Iniziativa caduta, non a caso, nel quarantennale della 194.

Verona città a favore della vita? La vita siamo noi! Giù le mani dai nostri corpi

Verona città a favore della vita? La vita siamo noi! Giù le mani dai nostri corpi!Una compagna di Non una di meno Verona ci racconta quello che è accaduto nella città, dove è stata approvata giovedì scorso, una mozione (promossa dal consigliere della Lega Zelger), che dichiara Verona “città a favore della vita”, con l’intento di finanziare associazioni cattoliche a scopo di lucro che hanno l'obiettivo di promuovere iniziative contro l'aborto. Iniziativa caduta, non a caso, nel quarantennale della 194. L'assemblea nazionale di Non una di meno accoglie la proposta di un’iniziativa a Verona il prossimo sabato 13 ottobre per l’aborto libero, sicuro e gratuito: tutt* in piazza contro l'attacco all'autodeterminazione delle donne e alla #legge194 #194nonunpassoindietro #MoltoPiùdi194 #ObiezioneRespinta.

Pubblicato da NON UNA DI MENO su Domenica 7 ottobre 2018

Nel tavolo “Salute e autodeterminazione” si è parlato di promuovere la cultura della sessualità libera e consapevole anche nelle scuole e all’università; aprire una campagna per la pillola del giorno dopo obbligatoriamente in farmacia e per l’aborto farmacologico contro il controllo degli obiettori sui nostri corpi.

È stata ricordata l’iniziativa antifascista di sabato 3 novembre, lanciata da Non una di meno Trieste in occasione del raduno nazionale dei neofascisti di CasaPound in centro a Trieste.

Il 10 novembre ci sarà un’iniziativa nazionale coordinata a livello territoriale contro il Ddl Pillon, un Ddl che rappresenta una restaurazione di stampo ultra-cattolico, reazionario e patriarcale, introducendo disposizioni che se entrassero in vigore, porterebbero finanche una grave regressione normativa rispetto al passato, alimentando disuguaglianze e discriminazioni di genere. Un Ddl non emendabile da rifiutare in blocco e fermare.

Non una di meno rivendica la parola autodeterminazione anche per rispondere a chi, come Pillon, vuole utilizzare la dipendenza economica e il ricatto sulle donne per riaffermare la famiglia etero-normata come ordine gerarchico oppressore.

Di più, la rivendicazione di un reddito di autodeterminazione contenuta nel Piano Femminista, si configura già come una risposta a quel “reddito di cittadinanza” giallo-verde, elargito, sempre in ottica familistica, con intento punitivo e moralizzatore nei confronti di coloro che vengono definiti poveri.

Un governo che «fa della violenza una colonna portante della società», rende necessaria per Non una di meno, anche la lotta contro il decreto razzista di Salvini che ha come mission l’instaurazione di un quadro giuridico che legittima la discriminazione etnica e sociale.

Non una di meno rivendica un permesso di soggiorno europeo senza condizioni, slegato dal reddito, dal lavoro e dal matrimonio, sostenendo l’autodeterminazione delle persone migranti e denunciando la violenza dei confini, perché la libertà di movimento è la condizione per rifiutare e lottare contro il patriarcato e contro la violenza.

In un’epoca in cui è legittimo dire che «la libertà di qualcuno si può conquistare solo al prezzo dell’oppressione di qualcun altro, noi siamo l’unico movimento globale a rifiutare espressamente questa logica. Il nostro è un discorso che parte dalla libertà e dalla differenza per darle una forza politica».

Lo stato di agitazione permanente di Non una di meno continua, dunque da qui all’8 marzo in tutta Italia.

Il 24 novembre è stata lanciata una grande manifestazione nazionale a Roma e il 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un’altra assemblea nazionale a Roma di preparazione per l’8 marzo, «che la marea diventi sciopero».

Anche in Spagna la Commissione 8M, che si è tenuta a Gijón nelle Asturie il 6 e 7 ottobre, in contemporanea all’assemblea nazionale di Non una di meno, ha confermato l’adesione allo sciopero femminista globale per il prossimo 8 marzo. In connessione con l’assemblea internazionale a Francoforte a cui hanno partecipato delegate dell’Ypg curdo e del movimento zapatista.

L’ 8 marzo, sciopero dal lavoro produttivo e riproduttivo, sarà un altro momento di precipitazione per chiunque non accetta la violenza come pratica ordinaria di riproduzione della società, o che non accetta il razzismo praticato in proprio nome. “Non una di meno” continua ad essere un movimento femminista intersezionale, ma anche un grido di liberazione per tutte e tutti.

Leggi il report dell’Assemblea Nazionale.

Guarda la diretta streaming dell’assemblea.