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E se non ci fosse più il mare?

Tra paradosso e realismo, il primo libro di Marco Bucci, edito dalla nuova casa editrice “l’Incisiva”, nata tra le mura del centro sociale Spartaco di Roma

‘E se non ci fosse più il mare?’ Questa domanda, ai limiti del surreale, è il titolo del romanzo di esordio di Marco Bucci. Durante la prima presentazione tenutasi nel centro sociale Spartaco, Marco ha spiegato in maniera semplice, ed efficace, la necessità di questo libro: «Abbiamo bisogno di storie che ci aiutino a capire che cosa stia accadendo e che, così, ci aiutino a prendere posizione».

Da questa necessità di scrivere storie per incidere sull’esistente nasce anche il progetto editoriale indipendente l’Incisiva, con cui è edito il libro. Questo è, quindi, un doppio esordio, nato tra le mura del Centro Sociale Spartaco, che negli ultimi anni ha lavorato molto sulla produzione culturale indipendente.

Nella nota conclusiva, l’autore spiega come il libro sia una metafora paradossale, tramite cui capovolgere la nostra realtà quotidiana. Se non ci fosse più il mare, noi diventeremmo loro, cioè coloro i quali sono nel mare oggi. In questo modo, l’autore è capace di parlare di migrazioni, senza mai esplicitamente nominarle. Ed è questa la capacità del paradosso. Da questa domanda paradossale si evince, anche, un altro tema essenziale del libro, cioè quello della relazione tra esseri umani e natura. Nell’era cosiddetta dell’antropocene, l’uomo è ancora convinto di poter dominare la natura – così come ci ha insegnato la scienza positiva e moderna – cosa accadrebbe, invece, se non ci fosse più il mare?

Partendo da questo paradosso, Marco descrive la realtà quotidiana di un qualsiasi villaggio di mare, che, semplicemente, non trova più il mare! Nel tratteggiare questo villaggio emerge il vero obiettivo dell’autore: descrivere l’Italia contemporanea. Un’Italia frustrata, triste, rabbiosa, depressa, irritata, rancorosa, presuntuosa, egoista, sconfortata. Sono i ritratti dei personaggi del villaggio, le loro storie, le loro vite, che compongono il libro oltre il paradosso, in un crudo e aspro realismo, senza via d’uscita.

Il vuoto lasciato dal mare, diventa caos, chiusura e ostinazione. L’apparente solidarietà che si crea in situazioni di crisi, viene sempre cancellata dall’egoismo, perché ognuno è «concentrato unicamente su sé stesso, sulla propria mente e sul proprio corpo». È un’umanità in trappola quella descritta da Marco, e il libro, in un certo qual senso, è un urlo per non farci ritrovare di fronte a questa trappola.

‘Se non ci fosse più il mare?’ è capace di usare un paradosso per descrivere la cruda realtà dell’Italietta dell’ ‘aiutiamoli a casa loro’, che si è dimenticata di essere stata e di continuare ad essere un paese di emigranti. Un’Italia sempre più povera, non solo da un punto di vista materiale, ma soprattutto relazionale.

E se l’asprezza della scrittura di Marco è a volte stridente, speriamo di leggere presto un suo secondo romanzo. Perché abbiamo bisogno di storie realisticamente paradossali che sappiano parlare alla nostra epoca.

 

 

Le prossime presentazioni

 

3 febbraio: libreria Assaggi

16 febbraio: Fienile (Tor Bella Monaca)

24 febbraio: Casale Alba 2

4 marzo: CSOA Strike

15 marzo: Facoltà di Lettere Università di Tor Vergata

 

Il libro si può acquistare

 

Libreria Alegre: Circonvallazione Casilina 72/74 (Pigneto)

Giufà Libreria caffè: via degli Aurunci 38 (San Lorenzo)

Edicola Autori: via Marco Valerio Corvo 170 (Tuscolano/Appio Claudio)

Libreria il Mattone: via Giacomo Bresadola, 12/14 (Centocelle)

Centro Sociale Spartaco: via Selinunte 57 (Quadraro)

La galleria d’arte Sinestetica: Viale Tirreno, 70 (Montesacro)