Nell’università in crisi, ci riprendiamo tutto.

Martedì 16 aprile per le strade della Sapienza studenti e studentati occupati.

Tra il 6 e 7 Aprile, nel contesto dello “Tsunami Tour”, percorso per il diritto all’abitare, sono nate 13 occupazioni. Centinaia di famiglie tra migranti, disoccupati, studenti e precari hanno sottratto spazi all’abbandono ed alla speculazione edilizia per riappropriarsi di un diritto negato loro da questa crisi e dalla sua gestione fatta di tagli ed austerity. In questo contesto, due sono state le occupazioni caratterizzate dalla presenza studentesca: Degage!, nel quartiere Salario e Communia, a San Lorenzo. In questi giorni decine di studenti hanno riaperto questi spazi riqualificandoli, facendoli vivere di socialità e di iniziative aperte al quartiere. La reazione delle forze dell’ordine e delle istituzioni è stata quella di criminalizzare queste occupazioni, minacciandole di sgombero. I toni utilizzati da alcuni giornali ed “autorevoli” personaggi pubblici sono stati agghiaccianti.

Gli stessi media che fino a ieri tanto pontificavano sulla disoccupazione giovanile, sulla fuga dall’università, sulla “generazione perduta”, con toni colmi di paternalismo ed una punta di ipocrisia, oggi aggrediscono ferocemente studenti e studentesse descrivendoli come teppisti e pericolosi criminali. Noi che abbiamo deciso di non restare a guardare, ma di agire subito riprendendoci ciò di cui abbiamo bisogno, vogliamo raccontare un’altra storia.

Vogliamo raccontare le esperienze di autogestione e condivisione che hanno animato gli studentati e le occupazioni studentesche di questa città e della reazione delle istituzioni, solerti nel tentare di impedirne la realizzazione. Infatti qualche settimana fa l’occupazione dello studentato Mushrooms, a Tor Pignattara, è stata sgomberata dopo poche ore dalla sua nascita mentre lo studentato Degage! ha sventato un tentativo di sgombero il 6 Aprile stesso.

Vogliamo raccontare lo scandalo dello spreco e dell’abbandono dei beni pubblici, beni della collettività, inutilizzati volontariamente da anni e affidati a fondi bancari per venderli al miglior offerente, speculando con fondi da destinare non al rispetto e al mantenimento del bene comune o a spazi per la cittadinanza, ma a progetti che prevedono nuove cementificazioni, oltretutto molto spesso inutili (come la nuova sede della Provincia, ente a breve dismesso, in zona EUR). Vogliamo parlare delle aule e delle biblioteche che nelle nostre occupazioni sono attraversate da tutti quegli studenti e quelle studentesse che vivono l’università in crisi, percependone limiti e assenza di prospettive, e che sempre meno possono permettersi l’accesso ai saperi e a una loro libera condivisione; vogliamo raccontare delle borse di studio elargite in base al merito e appannaggio di pochi eletti; vogliamo parlare di chi ha deciso di sottrarsi al ricatto di un affitto da 500 euro, di un lavoro precario, di una formazione impoverita e imbarbarita perché trasformata in lavoro mascherato, tappabuchi per la cronica mancanza di personale dovuta ai blocchi del turn-over e delle assunzioni. Vogliamo segnalare chiaramente quali sono i problemi delle nostre Università e chi sono i responsabili. Vogliamo raccontare di quegli studenti e di quelle studentesse che hanno deciso di non commiserarsi e non rassegnarsi di fronte alla mancanza di alternative. Davanti ai diktat dei mercati e della Troika ci siamo organizzarti orizzontalmente per strappare pezzi di quei diritti e di quel welfare state che dovrebbero esserci garantiti.

Diamo appuntamento alle 11,30 di Martedì 16 Aprile al piazzale della Minerva della Sapienza per un’azione dimostrativa che indichi chiaramente quali sono le criticità che individuiamo nelle nostre università e per un’assemblea di solidarietà e complicità, contro ogni sgombero, con le occupazioni studentesche presenti e future e per un’assunzione di responsabilità da parte della Regione, nel tavolo di trattativa sulle occupazioni da poco istituito. Chiediamo a tutte le componenti del mondo accademico di prendere parola su quanto esposto e di aprire gli occhi su un sistema della formazione ormai in macerie e sulle esperienze che tentano di arginare la sua definitiva distruzione.

Communia, Degage!, Lab.Puzzle!, Mushrooms Project, Point Break