ITALIA

Mediterranea: i sostenitori pagano la multa. Il crowdfunding continua per tornare in mare

L’obiettivo minimo della campagna di raccolta fondi è stato raggiunto, ma c’è ancora bisogno di fondi per riprendere le missioni di salvataggio. Donare significa anche lanciare un messaggio politico al governo e al Paese: stiamo con le navi umanitarie

In meno di due giorni la raccolta fondi lanciata su Facebook da Alessandro Metz, armatore della missione Mediterranea, ha già superato l’obiettivo minimo: i 65mila euro necessari a pagare la multa comminata sulla base delle misure anti-Ong incluse nel Decreto Sicurezza bis. La sfida, però, come avevano già detto dall’inizio le attiviste e gli attivisti del progetto è quella di tornare in mare.

Di farlo nonostante sei persone dell’equipaggio coinvolte in tre diverse inchieste con accuse molto gravi, tra cui quella di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nonostante l’imbarcazione principale, il rimorchiatore Mare Jonio, sia sotto sequestro nel porto di Licata dal giorno dopo il salvataggio di 30 persone del 9 maggio scorso e quella più piccola, il veliero Alex, sia stata addirittura confiscata dallo Stato in base a un uso strumentale della recidività dell’ingresso nelle acque italiane. Nonostante, come hanno spiegato la portavoce Alessandra Sciurba e il capo dell’ultima missione Erasmo Palazzotto, «in quel mare non vorremmo starci e siamo pronti a rimanere a terra appena l’Europa aprirà dei corridoi umanitari».

La campagna di raccolti fondi su Facebook ha sfiorato oggi i 75mila euro raccolti. Quasi 3mila persone vi hanno già preso parte. Un segnale importante che, oltre a rispondere a un’urgenza economica, è anche un segnale politico contro chi vorrebbe affermare che le politiche del governo italiano incontrano un consenso generale. Non è vero e lo dimostrano le tante persone scese in piazza in queste settimane a sostegno di Carola Rackete prima e dell’equipaggio di Mediterranea poi. Lo dimostrano le centinaia di migliaia di euro raccolti in tutta Europa per permettere alle navi umanitarie di continuare a salvare persone.

Mediterranea si è dato come obiettivo della raccolta fondi 300mila euro. Manca ancora il 75% del totale. Ma c’è ancora tempo per donare e per continuare la mobilitazione.

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Un estratto della trasmissione In Onda in cui l’equipaggio di Mediterranea racconta il salvataggio e svela le bugie del ministro Salvini

Alessandra Sciurba e Erasmo Palazzotto a In Onda

Ieri sera a IN ONDA sono stati ospiti Alessandra Sciurba, portavoce di Mediterranea, e Erasmo Palazzotto, in qualità di capomissione.Introdotti da un eccezionale intervento di Sandro Veronesi, hanno raccontato le vicende del salvataggio della Alex, ma soprattutto hanno detto a chiare lettere una cosa fondamentale: Mediterranea non si ferma.Subissati dalle sanzioni amministrative legate ai sequestri e alle confische, dalle multe e dalle spese legali, abbiamo bisogno del sostegno di tutte e tutti voi.Mediterranea deve tornare in mare.Donazione sul sito:https://mediterranearescue.org/dona/Donazione su Facebook:http://tiny.cc/donazioneMediterranea"Non posso continuare. Continuerò."

Pubblicato da Mediterranea Saving Humans su Mercoledì 10 luglio 2019