MONDO

Il femminicidio di un’attivista messicana

Guadalupe Campanur, attivista ambientalista, è stata trovata morta il 17 Gennaio con evidenti segni di violenza nello stato di Michoacan. Nel 2017 si sono stimati più di 1.200 femminicidi in tutto il Messico

Tra il 2004 e 2016 in Messico sono state assassinate 26.266 donne delle quali si stima che 8,913 siano state vittime di femminicidio. Nel 2017 si sono stimati più di 1.200 femminicidi. Cifre agghiaccianti. Chi difende i diritti umani è tra i target più colpiti dalla violenza, le minacce e le esecuzioni extragiudiziarie, come testimoniano alcune pubblicazioni recenti e le tante denunce portate davanti a corti internazionali da parte di organizzazioni messicane. Quando poi chi difende i diritti colpisce duramente gli interessi di multinazionali straniere che sempre più intensamente sfruttano risorse e ambiente del paese, allora il rischio aumenta esponenzialmente. E’ questo il triste caso di Lupe Campanur, attivista dello stato di Michoacan, un luogo dove la violenza paramilitare intrecciata al narcotraffico è tra le più brutali.

Lupe, che lottava contro lo sfruttamento del legno delle sue foreste da parte di gruppi criminali, è stata trovata priva di vita e con evidenti segni di violenza il 17 gennaio 2018

A seguire la traduzione di parte di un articolo scritto da Carolina Lunen, una sua cara amica, per il portale messicano di informazione indipendente, Desinformemonos, tradotto e adattato per Dinamopress da Liliana Rodriguez Zambrano.

CITTA’ DEL MESSICO. Nonostante le difficoltà della vita, Lupe Campanur scelse di restare a Cheràn e partecipare in forma attiva alla politica. Proprio a Cheràn, stato di Michoacan, Messico, si vive un conflitto che va al di là della ricerca della sicurezza per la popolazione: le compagnie minerarie si contendono il territorio da alcuni anni ed il governo ha legittimato la costante desaparicion forzata della popolazione attribuendola a conflitti fra narcotrafficanti. Le cause sono ben altre e ad 11 anni dal momento in cui il governo ha dichiarato “guerra” contro il narcotraffico il risultato è tutto tranne che un contrasto al fenomeno, le conseguenze sono opposte a quelle preventivate e questo significa che i gruppi criminali si sono rafforzati sopratutto in zone come il Cheràn.

A partire da questa situazione, i cittadini di Cheràn hanno scelto di organizzarsi da soli, dopo essersi resi conto che il governo piuttosto di combattere i criminali, li rafforzava come gruppo armati al fine legittimare il saccheggio del territorio. Così sono nati le “Autodefensas” un gruppo armato di cittadini, per il quale è stato necessario dotarsi di una struttura e di un riconoscimento dopo che è stato pianificato un agguato contro uno dei loro leader nel 2012.

Ma Cheràn non era solo questo e Lupe lo sapeva. Da donna determinata quale era, aveva conservato viva la tecnica del ricamo tradizionale p’urhèpecha, aveva così tanta energia che nonostante le difficoltà vissute nel territorio, non metteva mai in dubbio la propria partecipazione alle varie attività anche in maniera simultanea. Tra queste, l’impegno a servire alla comunità e non trascurare la conservazione delle tradizioni ma anche la sua dedizione a mantenere la sicurezza del territorio comunale. E’ stata la prima e unica donna a partecipare nei gruppo dei Rangers per la cura e difesa dei boschi che ospita alberi di legni preziosi, molto ricercati. Era una donna che si dava alla cura della comunità con una visione politica ben strutturata, imparava velocemente ed era molto socievole. Ha sfidato gli stereotipi dell’essere donna, indigena, povera.

Il corpo di Guadalupe Campanur è stato trovato il 17 Gennaio con evidenti segni di violenza a 100 km della capitale Michoacan, nel municipio di Chilchota. Fino a questo momento non ci sono detenuti né si è chiarito il motivo del crimine.

Dal Messico si lancia un appello, perché questo crimine non resti impunito come tanti altri femminicidi nel paese, e perchè si sappia che le cause del femminicidio di Guadalupe, sono politiche, perchè il patriarcato e il machismo non vengono combattuti ma promossi e autorizzati da chi è al potere.

#TodasSomosLupeCampanur