Le scuole non si fermano

Alla vigilia dell’apertura del contestato concorso, nasce il Coordinamento nazionale delle scuole in movimento. Il 2 febbraio manifestazione nazionale a Roma.

Le scuole non si fermano. Il giorno prima dell’apertura del contestato concorso, il 16 dicembre 2012, si è verificato un passaggio importante per tutte quelle scuole per le quali esistono ancora molte ragioni per mantenere uno stato di mobilitazioni, e il concorso è una di quelle. In un’assemblea nazionale delle scuole in movimento convocata a Roma, la prima, dove erano presenti rappresentanti dei coordinamenti locali e di singole scuole dalle province di Cagliari, Bari, Ferrara, Napoli, Genova, Modena, Terni, Latina, Roma e Castelli romani, e che ha raccolto le adesioni i coordinamenti locali di Torino, Milano, Pisa, Pesaro e Urbino, e Trieste, Avellino, viene costituito il Coordinamento Nazionale delle scuole in movimento.

Si amplifica e mette in rete tutto quel fronte di insegnanti precari e non che, assieme agli alunni e alle loro famiglie, vivono quotidianamente sulla loro pelle gli attacchi che la scuola ha subito in questi ultimi anni e che risulta chiaro non sono affatto terminati.Continua quindi e si organizza quel lavoro capillare e quotidiano di informazione, sensibilizzazione, protesta, che non smette di interrogarsi ed interrogare su come difendere e rilanciare la scuola pubblica e che sfocerà in una grande manifestazione nazionale con corteo a Roma “Scuola pubblica di tutti per tutti” indetta per sabato 2 febbraio 2013.

Rifinanziamento della scuola pubblica, assunzione dei precari, contrasto dei processi di privatizzazione degli istituti, rifiuto netto del patto sulla produttività, queste le parole d’ordine di una giornata alla cui partecipazione sono chiamati il mondo del lavoro e della cultura, alle studentesse e agli studenti, ai lavoratori, le lavoratrici e gli utenti della sanità pubblica, al Forum italiano dei movimenti per l’acqua. Perché anche la scuola è un bene comune.