ITALIA

«La lingua universale dello sport». Raccolta fondi per il centro di via Bechi a Milano

Nella periferia del capoluogo lombardo alcune realtà di sport popolare, come il St. Ambroeus Fc, hanno lanciato una campagna per mettere in sicurezza il campo di via Bechi, punto di riferimento del quartiere che si trovava da tempo in stato di abbandono e privo di gestione

Partire da un piccolo campo di periferia per guardare al proprio quartiere, alla comunità multietnica di cui si fa parte, alla città di Milano intera. È l’obiettivo ideale della raccolta fondi lanciata poco meno di una settimana fa “Sostieni il centro sportivo di Gorla”: le società sportive di stampo popolare St.Ambroeus Fc, Stella Rossa Rugby, Asd Sport in zona / No League e Asd Gorlese stanno cercando finanziamenti per il mantenimento e la riparazione di una struttura in via Bechi, area nord-orientale del capoluogo lombardo, che hanno preso in gestione da settembre scorso.

 

Un punto di riferimento per chi risiede nella zona, ma che da tempo si trovava in stato di abbandono e privo di cura.

 

«Il nostro sogno è sempre stato creare un progetto ampio a partire dalla nostra concezione sociale e politica dello sport», racconta Davide della squadra “St.Ambroeus Fc”: il nome riprende ironicamente quello del patrono meneghino Sant’Ambrogio per – a detta degli stessi membri – «rivendicare una “milanesità” diversa dalla milanesità per come la intendono la Lega o le destre. Non esistono persone veramente “originarie” di questo posto, ma tutti abbiamo una storia di migrazione alle spalle».

La squadra nasce come iniziativa di coinvolgimento e sostegno di richiedenti asilo e persone che si trovavano nel circuito del sistema d’accoglienza, dopodiché si è aperta ad altri soggetti e ha iniziato a militare in terza categoria. Nessun grande sponsor dietro, ma solo la volontà di mettere a disposizione del quartiere una pratica di inclusione e costruzione di comunità, attraverso la «lingua universale dello sport»

 

«Gorla è una delle zone di Milano più periferiche e più in difficoltà», spiega ancora Davide di St.Ambroeus Fc. «Le istituzioni tendono a dimenticarsene e lo sport rimane così una delle ultime attività di socializzazione possibile. I soldi che chiediamo potrebbero sembrare tanti, ma sono davvero l’unico modo in cui possiamo portare avanti il nostro progetto».

 

Attraversato da viale Monza, la lunghissima strada cittadina che collega piazzale Loreto a Sesto San Giovanni, il quartiere di Gorla è caratterizzato da una forte presenza di migranti e da un tessuto sociale dinamico, sebbene la struttura della zona possa apparire come quella di una “area-dormitorio” puntellata da edilizia popolare talvolta fatiscente.

 

 

«Le persone che intercettiamo con le nostre iniziative fanno parte di categorie vessate dalle precarietà», afferma Davide di St.Ambroeus Fc. «Per questo abbiamo sempre reputato fondamentale fare in modo che ogni passaggio fosse completamente gratuito, dalle spese di tesseramento alla possibilità di usufruire di un luogo in cui allenarsi. Ora, il primo obiettivo è appunto mettere la struttura in sicurezza». La campagna è iniziata e sono arrivate anche le prime donazioni. A fare da “testimonial” non solo gli atleti, ma anche e soprattutto persone della comunità di Gorla che hanno sviluppato un rapporto di tifo e supporto con le varie realtà sportive: «Questi spalti erano pieni», dice Nello in uno dei video di promozione della raccolta fondi mentre indica le tribune del campo di via Bechi. «Speriamo di ritornare ancora qui». Intanto, i ragazzi del St.Ambroeus Fc hanno ripreso da poco gli allenamenti.

 

Qui la pagina da cui è possibile partecipare alla raccolta fondi

Foto di copertina tratta da uno dei video di promozione del crowdfunding