ROMA

I poteri storti

Pubblichiamo la risposta degli ex lavoratori del Canile Muratella all’articolo del quotidiano La Repubblica che riporta gravi accuse contro di loro

In merito ad una nota ANSA uscita nella giornata di oggi, 27 dicembre, riportata dal quotidiano La Repubblica, rispondiamo alle pesanti e gravi affermazioni contenute nell’articolo.

Prima di tutto segnaliamo che le immagini che accompagnano l’articolo (in entrambi gli articoli) NON sono foto del canile Muratella e non sono cani ospitati nella struttura. Sembrerebbero, a pensar male, foto selezionate con estrema attenzione per aumentare il pathos e gettare fango su chi si è occupato e si sta occupando da più di 8 mesi, di tutti gli animali contenuti nella struttura.

Siamo gli ex-lavoratori del Canile Muratella, licenziati il 30 Aprile. Il 1° Maggio avrebbe dovuto presentarsi il nuovo gestore per prendere in carico la struttura. Eravamo presenti in canile su convocazione sindacale per garantirci le tutele previste in caso di cambio appalto e per la tutela degli animali presenti. Alle 7.00 del mattino, tranne noi, non si era ancora presentato nessuno. Un’ora più tardi arrivavano in canile una decina di persone, convocate dal nuovo gestore. Spieghiamo cosa è accaduto: il canile della Muratella ospitava e ospita un numero di circa 600 cani e 80 gatti. Il presidente dell’associazione L’Impronta (il nuovo gestore) rendendosi conto che il numero esiguo di volontari non avrebbe permesso lo svolgimento regolare del servizio ed il mantenimento delle condizioni di benessere animale, con l’ausilio del suo legale avviava una sorta di trattativa del tutto illegittima chiedendo ad un numero limitatissimo di ex lavoratori, e senza alcun criterio di selezione, la disponibilità a lavorare da quel momento presso la loro associazione.

Ci siamo rifiutati. “Il nuovo gestore” è andato via, lasciando la struttura abbandonata. Il giorno seguente non si è presentato nessuno. Cosi il giorno successivo. Stessa cosa nelle settimane e mesi successivi. Arrivando a quasi 9 mesi di assenza di qualsiasi soggetto, ufficio, dipartimento, responsabile. Rigettiamo quindi con forza al mittente, le accuse di aggressione e minaccia al nuovo gestore. Quel giorno erano presenti nella struttura le forze dell’ordine che ci hanno accompagnato in tutta la settimana del passaggio previsto il primo maggio. E’ ipotizzabile che la Polizia presente quel giorno, in presenza di intimidazioni, minacce, occupazione di una struttura pubblica e il sequestro di centinaia di animali non abbia effettuato nessun tipo di intervento? Nell’articolo si lascia intendere che un manipolo di lavoratori licenziati ha la capacità politica e militare di impedire a Roma Capitale e alla Questura di procedere con l’assegnazione di un servizio, tutto questo per nove mesi?

La verità è che quel giorno sia l’associazione Impronta, sia il Dipartimento ambiente che la Polizia presente, si sono resi conto che 10 volontari non potevano gestire i cani e i gatti di Muratella e hanno lasciato a noi l’onere di garantire il servizio. Cosi da nove mesi. Questa assenza ha portato all’avvio del percorso di AUTOGESTIONE del canile Muratella, da parte di noi ex lavorat*.

Viste le non risposte da parte dell’ Amministrazione, del Dipartimento Ambiente, dell’Assessorato, dell’ASL, abbiamo creato una campagna raccolta fondi per sostenere le spese di gestione della struttura. Volete sapere come abbiamo speso i soldi donati dai cittadini romani? Cibo, medicine, materiale sanitario, materiale da lavoro e ricoveri. Tutto rendicontato. Tutto trasparente. Soldi spesi per gli animali di proprietà del Sindaco, fino all’ultimo centesimo. Senza lucro. Attraverso un conto corrente aperto tramite la MAG (mutua autogestita) presso Banca Etica che eroga bonifici ai fornitori solo ed esclusivamente in presenza di regolare fatturazione.

Viste le tante inesattezze, le omissioni e i condizionali presenti nell’articolo ci chiediamo quale finalità abbia lo stesso. Dove si vuole arrivare? Perchè nell’articolo non sono citati nemmeno una volta i 93 lavoratori licenziati il 30 aprile? E i loro diritti? Perché non siamo stati contattati per avere una nostra versione dei fatti visto che si parla di noi senza nominarci? Perché l’articolo non è firmato?

Che sia l’ennesimo esempio di giornalismo teleguidato e finalizzato alla delegittimazione di chi lotta per i propri diritti e per i diritti degli animali?

Certi che anche questa volta non avremo le risposte che cerchiamo, ringraziamo chi ha ancora la forza e il coraggio di seguirci in questa folle lotta.

Abbiamo resistito a tutto. Resisteremo anche a questo.