ROMA

Hewlett-Packard, “Expanding Possibilities” in massacri e occupazione militare

Questa mattina a Roma un gruppo di attivisti ha fatto irruzione nella sede della multinazionale Hewlett-Packard per denunciare i rapporti con il sistema militare isrealiano. “Boicottiamo le aziende che decidono di ‘firmare’ l’occupazione isrealiana”.

Un mese di bombardamenti incessanti, un massacro dalle proporzioni incalcolabili.

Oltre i numeri delle persone assassinate o ferite, oltre disastri e distruzioni che avranno effetto anche quando droni, motovedette, carri armati e caccia bombardieri finiranno di tormentare e spezzare le vite della popolazione palestinese a Gaza, l’assedio ed il progetto coloniale di Israele continueranno a “bassa intensità”, per nascondersi davanti la comunità internazionale.

E’ proprio nel quotidiano di violenze e angherie volte all’espansione coloniale sionista, che la Hewlett-Packard trae profitto, fornendo sistemi informatici al Ministero della Difesa israeliano e tecnologie per il controllo del movimento ai checkpoint a Gaza e in Cisgiordania.

L’attrezzatura HP è in dotazione al sistema carcerario e all’esercito israeliano, oltre ad essere impiegata nello sviluppo tecnologico delle colonie, ad esempio con il progetto “Smart City” ad Ariel.

Chissà cosa racconteranno a chi lavora nelle sedi come questa, per una multinazionale che utilizza competenze e scienza per rifornire un esercito impegnato in 66 anni di massacri e pulizia etnica.

Oggi siamo qui per disturbare la normalità con la quale Hewlett-Packard trae profitto dall’economia di guerra e dall’oppressione israeliana, forti di numerose iniziative simili a questa in tutto il mondo, come l’occupazione, di questa mattina, della sede di Elbit Systems a Birmingham, fornitrice di armi e sistemi di controllo.

Dal 2005, la popolazione palestinese ha fatto appello a tutti coloro che non vogliono essere complici, in silenzio, del sistema di Apartheid israeliano e dell’occupazione militare della Palestina.

L’appello al boicottaggio è un grido che sta risuonando nelle coscienze di migliaia di persone che, smettendo di acquistare i prodotti ed informando il prossimo, stanno arrecando danni economici e d’immagine a tutte le compagnie che scelgono di “firmare” l’oppressione israeliana.

Il logo del “HP” inizia ad essere associato a qualcosa di semplicemente rinunciabile e sostituibile con altri centinaia di marchi.

Continueremo a proporre il boicottaggio di ogni prodotto Hewlett-Packard, finché la multinazionale non romperà ogni contratto ed ogni fornitura a chi opprime, uccide ed imprigiona la popolazione palestinese.

Con Gaza e la Palestina intera nel cuore

Boicottiamo Israele – Boicottiamo Hewlett-Packard

Rifiutiamo l’Apartheid – BDS fino alla vittoria

antifasciste e antifascisti di Roma