ROMA

Ex Snia monumento naturale, ma il lago continua a combattere

Dopo 25 anni di lotte un primo risultato è stato raggiunto, ma non basta per mettere al sicuro l’intera area che circonda il lago Bullicante. Il territorio non si arrende e continua a battersi per ottenere l’esproprio di tutta l’area e la realizzazione di un grande parco

Un altro piccolo passo è stato fatto per proteggere il lago Bullicante da ogni attacco speculativo. Il 23 giugno la commissione Agricoltura e Ambiente della Regione Lazio lo ha dichiarato Monumento Naturale, affidandone la gestione a Roma Natura, l’ente che gestisce il sistema delle aree protette di Roma. Dopo il parere favorevole espresso dalla commissione, spetterà al presidente della Regione emanare il decreto definitivo.

 

Sono più di 25 anni che il quartiere e tutta la città si battono contro ogni tentativo da parte del proprietario di edificare su quell’area.

 

Prima una licenza di costruzione del 1992 per realizzare eleganti palazzine e un centro commerciale, annullata perché ottenuta con la frode come accertato dal tribunale, poi il progetto di realizzare piscine per i mondiali di nuoto e infine l’idea di costruire residenze universitarie. Anche se il piano regolatore prevedeva che quelle aree fossero destinate a verde pubblico.

Una storia lunga raccontata da una canzone di Assalti Frontali e il Muro del Canto che con quel suono ha illuminato la giornata del 12 ottobre 2014 quando finalmente è stato aperto un varco nel muro di cinta del terreno da una moltitudine di persone che il lago per il quale si battevano da anni non avevano mai visto. Quella canzone è diventata anche un libro pubblicato dalla casa editrice Momo, con le bellissime illustrazioni di Chiara Fazi.

Dal 2016 l’area del lago, diventata pubblica a seguito dell’esproprio da parte del Comune, è aperta solo grazie all’autogestione del Forum Territoriale Permanente del Parco delle Energie, che così ha garantito la fruizione pubblica di quello spazio.

 

Tutto bene quindi? Purtroppo solo un piccolo primo passo, di una strada che è ancora lunga. Le richieste che venivano fatte erano molte altre, per garantire la tutela dell’area.

 

Si chiedeva che fosse dichiarato Monumento Naturale ed espropriata tutta l’area dell’ex Snia Viscosa e non solo il bacino del lago. Altra questione fondamentale era che il Demanio riconoscesse il lago tra le acque pubbliche in modo che fosse istituita la fascia di rispetto prevista. Questo inoltre avrebbe costretto la Regione Lazio a inserire il lago nel Piano Territoriale Paesistico, garantendone così ogni tutela.

«Stiamo ottenendo il Monumento Naturale ma non abbiamo alcuna intenzione di fermarci – dichiarano gli attivisti del Forum Parco delle Energie nel loro comunicato – Salutiamo questo risultato come un grande obiettivo raggiunto, anche se le nostre richieste condivise con un arco molto ampio di associazioni ambientaliste e istituzioni scientifiche andavano ben oltre il perimetro che ha scelto la Regione Lazio, lasciando fuori dalle tutele i ruderi della vecchia fabbrica e gli habitat ivi ospitati, ovvero il 40% della superficie totale».

Il progetto del Forum è molto ambizioso, intende «mettere a sistema e vincolare una volta per tutte il grande patrimonio di aree verdi che grazie alle lotte degli abitanti per garantire il benessere, sono state strappate alla speculazione: Ex Snia, Parco Lineare di Roma Est, Parco archeologico tiburtino, Parco di Centocelle, Parco Somaini solo per citare alcune delle vertenze che vogliamo ricucire attraverso un percorso capace di liberare la città dal cemento con un processo di forestazione e realizzazione di una grande rete ecologica, un piano per spazzare via l’arroganza dei palazzinari con migliaia di alberi».

Marta Bonafoni, che nel 2014 ha presentato il primo ordine del giorno per chiedere l’apposizione del vincolo, ha confermato il suo impegno:

 

«Nell’atto approvato ieri non molliamo e ci prendiamo un impegno coi comitati e con la città, scritto nero su bianco: verificare entro un anno l’allargamento del perimetro, magari convincendo il Comune a fare l’esproprio che pure ha promesso tante volte».

 

L’area dell’ex fabbrica intanto per ora resta in mani private ed esclusa da ogni forma di tutela. La commissione regionale rimanda ancora una volta a valutazioni da fare in seguito la possibilità di ampliare l’area del monumento naturale.

Neanche di fronte all’esperienza drammatica che stiamo vivendo si è trovato il coraggio di affermare «nulla sarà più come prima».

 

Foto di copertina da Lago Bullicante ExSnia