POTERI

Essi vivono – Intervista ad un Alieno

L’arriva imprevisto di un nuovo Alieno da una galassia periferica ha gettato gli altri alieni nel marasma.

L’arrivo imprevisto di un nuovo Alieno da una galassia periferica ha gettato gli altri Alieni nel marasma. Il più furbo è saltato subito sull’elicottero, destinazione Castelgandolfo. Gli altri stanno contattando le ambasciate per un decollo dai tetti stile Saigon: Monti l’ambasciata tedesca, Bersani quella americana, Berlusconi quella russa. Nell’attesa (non si sa mai che trovino le porte chiuse) cercano di ingraziarsi il nuovo venuto. Tutti strillano che è bellissimo, sebbene lievemente populista, anzi no, afferma le nostre stesse cose e poi chi dice che il populismo sia un male, ma come sono carini i suoi seguaci e tutti contro la Merkel cattiva e questo sconcio dei costi della politica e del Porcellum. Meglio lui che il brutto Ingroia –sostiene il redivivo moralizzatore Bassolino– osservando incidentalmente che la colpa di tutto è De Magistris che trascura le buche di Napoli e il gasolio per i bus. De Magistris, a ruota con le proiezioni, dichiara: Ingroia chi? Ingroia si lagna che la sconfitta è colpa del nemico (di chi, altrimenti?). Di Pietro sparisce per non saldare i debiti. Scilipoti e Razzi sono stati eletti, onore al merito.

Ma il maestro, il maestro chi poteva essere? Lui, la volpe del Tavoliere, l’aquila del Kosovo, il leader máximo che escogitò la bicamerale per salvare Berlusconi nel 1997 e rifilò nel 1999 la banca 121 ex-Salento a Mps. Pensa che ti ripensa, come fare a fottere Bersani e a spaccare il mesto residuato se non percolato del Pd, diviso fra chi vuole allearsi con Grillo perdendo i propri teodem e renziani e chi vuole allearsi con Berlusconi e Monti, perdendo Sel e la sinistra interna? Elementare, proponendo un’alleanza informale a 3: Pd, Grillo e Berlusconi, distribuendo due presidenze d’assemblea, più Consiglio dei ministri e magari un ministero minore a Monti, tanto per coprirci con l’Europa. Come non averci pensato prima? E una nuovo bicamerale per le riforme. Beninteso, tagliando i privilegi di quegli sporchi politici, mai conosciuti in passato, lui frequentava solo Condy e il gen. Clark. Cummannari è megghiu ‘ca futtiri, ma distruggere è meglio che comandare.

Ma che ti inventi, dove l’hai letto? Sul «Corsera» del 28.2, mica me lo sono sognato. Lui sapeva, non come i poveri sondaggisti: «Non posso dire di essere tra quelli che sono stati presi di sorpresa. Non è stata colta la drammaticità della frattura tra cittadini e sistema politico emersa nel corso della campagna elettorale e che certamente viene da lontano». Eh, già.

La spinta al cambiamento è stata per lo più intercettata da M5S: è un dato con cui dobbiamo fare i conti», cazzo e allora? «Forze che si sono aspramente contrapposte potrebbero assumere una comune responsabilità e farlo in modo nuovo rispetto alla politica tradizionale». Il nuovo, il nuovo! Ossia? «È chiaro che siamo di fronte a un voto che segna la fine di un’epoca, tuttavia il Paese deve essere governato…attraverso un’assunzione di responsabilità da parte delle forze principali. Questo significa, innanzitutto, M5S, centrodestra e noi». Senza sottovalutare il ruolo di Monti, via un ministero gli si potrà trovare, ma in quanto a seggi non conta nulla. Puntiamo sulle presidenze, se parliamo di governissimo ci dicono tutti no e il paese si ribella. La tattica giusta è portare la trattativa in Parlamento, dopo avere incastrato tutti con l’accettazione delle cariche istituzionali, alla siciliana, eh…A quel punto chi rifiuterà la fiducia al governo? I piccioli avranno già cominciato a piovere. Intanto, promettiamo tutte le riforme, anzi «dobbiamo fare una legislatura costituente», dimezzare il numero dei parlamentari (tanto io non mi sono candidato, ahaha), «mettere mano ai costi della politica, combattere la corruzione, varare una seria legge sul conflitto di interessi», una nuova legge elettorale, possibilmente il doppio turno alla francese», senza demonizzare l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, che può anche servire a rafforzare l’unità del Paese, magari tramite un previo «referendum di indirizzo». Un candidato a tale ruolo? Non fatemi parlare, mica vorreste metterci il figlio del benzinaio? E il reddito di cittadinanza? «Ma chi può essere contrario? Il problema è quello di trovare i soldi…». Solo quello.

Chiacchiere e distintivo. Ma intanto un occhio è stato strizzato a destra (il presidenzialismo) e anche se la proposta trinitaria è irricevibile (Grillo non abbocca), l’operazione Bersani è stata sabotata in modo irreparabile. Vogliamo spendere qualche frase di circostanza sui movimenti, che potrebbero essere attizzati ad alzare la testa in questa situazione di ingovernabilità? Ecco che il capo del Copasir sguinzaglia i suoi solerti informatori. Citiamo ancora dal «Corsera».

Secondo gli 007 il «massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali» ha contribuito a contenere le tensioni che sono andare accumulandosi in diversi ambiti, dalla protesta degli autotrasportatori in Sicilia alla campagna contro Equitalia, dalla Tav alla scuola. Ora però, «in assenza di segnali di un’inversione del ciclo congiunturale, l’incremento delle difficoltà occupazionali e delle situazioni di crisi aziendale, potrebbe minare progressivamente la fiducia dei lavoratori nelle rappresentanze sindacali, alimentare la spontaneità rivendicativa e innalzare la tensione sociale, offrendo nuove opportunità ai gruppi dell’antagonismo», per «intercettare il dissenso e incanalarlo verso ambiti di elevata conflittualità». Questa situazione ha portato i movimenti antagonisti a una «rinnovata disponibilità al confronto» e, di fronte a «un eventuale aggravamento dello scenari ocongiunturale» potrebbe «costituire fattore di aggregazione e generalizzazione del dissenso, favorendo l’azione delle frange antagoniste che mirano alla radicalizzazione dell’offensiva sociale». Donde azioni spettacolari, estensione delle metodologie anti-Tav a tutti i territori, ferrovie e infrastrutture assortite. Strategia di logoramento a bassa intensità, ma «estesa e multiforme».

La relazione annuale consegnata al Parlamento non lo esplicita, ma che si aspetta a utilizzare i droni per la counter-insurgency? Al momento forse bastano gli elicotteri per evacuare gli Alieni.