DINAMO TALK #1

Nel mese di giugno, una serie di dibattiti online per provare a orientarsi nelle crisi e nei conflitti che stanno emergendo a livello globale. In collaborazione con Camere del lavoro autonomo e precario (Clap) e Libera università metropolitana (Lum). Lungo la linea della catastrofe: 4 conversazioni online per capire il presente, per cogliere le sfide politiche imposte dalla pandemia globale

NELLA CRISI DEL PROGETTO EUROPEO: QUALE SPAZIO PER LE LOTTE SOCIALI?

Con Sandro Mezzadra e Marco BersaniCoordina: Vanessa BilancettiRecovery Fund, blocco del Patto di stabilità, MES senza condizioni: la narrazione prevalente ci racconta che le istituzioni europee stanno cambiando e che «l’Europa della Troika» non esiste più. L’Unione Europea, con la sigla del Recovery Fund, ha voluto cambiare di segno rispetto al decennio di austerity seguito alla crisi finanziaria (2008-2019). Ma cosa sta veramente cambiando nei suoi equilibri interni, sia politici che economici? I 750 miliardi disposti dalla Commissione segnano veramente il superamento del progetto neoliberale europeo? Chi deciderà come impiegare le risorse? Il decennio appena trascorso ci parla anche dell’enorme difficoltà che i movimenti sociali hanno incontrato nel tentativo di organizzare lotte propriamente europee sulla redistribuzione della ricchezza, contro le crescenti disuguaglianze, per impedire che la crisi fosse pagata sempre dagli stessi. Alla luce della discontinuità imposta dalla pandemia, allora, ci chiediamo: sarà possibile mettere in campo battaglie transnazionali che democratizzino l’Europa, imponendo un uso comune della sua ricchezza? Ne discutiamo con Marco Bersani, Coordinatore nazionale di Attac Italia, per cui scrive e commenta le politiche europee, e Sandro Mezzadra, Docente di Filosofia politica all’Università di Bologna, attivista di EuroNomade, e di cui ha appena raggiunto le librerie Un mondo da guadagnare. Per una teoria politica del presente (ed. Meltemi).

Pubblicato da DINAMOpress su Venerdì 5 giugno 2020

 

Recovery Fund, blocco del Patto di stabilità, MES senza condizioni: la narrazione prevalente ci racconta che le istituzioni europee stanno cambiando e che «l’Europa della Troika» non esiste più. L’Unione Europea, con la sigla del Recovery Fund, ha voluto cambiare di segno rispetto al decennio di austerity seguito alla crisi finanziaria (2008-2019).

Ma cosa sta veramente cambiando nei suoi equilibri interni, sia politici che economici? I 750 miliardi disposti dalla Commissione segnano veramente il superamento del progetto neoliberale europeo? Chi deciderà come impiegare le risorse?

Il decennio appena trascorso ci parla anche dell’enorme difficoltà che i movimenti sociali hanno incontrato nel tentativo di organizzare lotte propriamente europee sulla redistribuzione della ricchezza, contro le crescenti disuguaglianze, per impedire che la crisi fosse pagata sempre dagli stessi.

Alla luce della discontinuità imposta dalla pandemia, allora, ci chiediamo: sarà possibile mettere in campo battaglie transnazionali che democratizzino l’Europa, imponendo un uso comune della sua ricchezza?

Ne discutiamo con:

  • Marco Bersani, Coordinatore nazionale di Attac Italia, per cui scrive e commenta le politiche europee;
  • Sandro Mezzadra, Docente di Filosofia politica all’Università di Bologna, attivista di EuroNomade, e di cui ha appena raggiunto le librerie Un mondo da guadagnare. Per una teoria politica del presente (ed. Meltemi).