Dinamo Print, la presentazione in streaming

Poco tempo prima che la pandemia stravolgesse l’ordine globale, il mondo era già un pandemonio. Tra gli ultimi mesi dell’anno 2019 e primi del 2020, infatti, le piazze e le strade di paesi disparati in tutto il mondo si erano riempite di corpi animando uno dei cicli di rivolte più estesi e radicali degli ultimi tempi: dalla Francia al Cile, dalla Catalogna a Hong Kong, dal Libano all’Iraq, passando per la Colombia, l’Iran, l’Ecuador… rivolte estremamente differenti ma che nella loro simultaneità avevano reso visibile la crisi profonda attraversata dal neoliberismo. Una crisi ad un tempo economica, democratica ed ecologica.

Oggi, proprio nel momento in cui un virus sembra darci l’impressione di aver travolto le nostre abitudini, interrotto bruscamente la normalità di un sistema economico e politico in disfacimento, tanto da lasciarci pensare che “nulla sarà come prima”, riguardare indietro a queste lotte produce un effetto straniante: sono state l’ultimo sussulto di un mondo passato, o il primo annuncio di quello futuro? In che termini quelle straordinarie mobilitazioni di massa avevano anticipato le tensioni e contraddizioni solo oggi pienamente visibili, e fino a che punto possono darci indicazioni sugli scenari prossimi ora imprevedibili, dentro e oltre l’emergenza pandemica?

Di tutto questo ne discuteremo oggi con Alberto De Nicola (dinamopress), Simone Pieranni (il manifesto), Giuliano Santoro (Jacobin Italia), Sara Manisera (giornalista free lance), Serena Fredda (Non Uaa D Meno – Roma), Tania Rispoli (dinamopress – Usa), Alioscia Castronovo (dinamopress – Argentina) e Matteo Polleri (Plateforme d’enquête militante).