ROMA

Baraccopoli stile IKEA. Ecco le foto dei prefabbricati allestiti dal Comune di Roma per i senza casa

Vi ricordate quando Virginia Raggi annunciò una soluzione per l’emergenza abitativa e l’emergenza freddo in strutture prefabbricate? A molti sembrò solo uno scherzo di cattivo gusto, invece è tutto vero. Anzi, è molto peggio di quello che si poteva immaginare. DINAMOpress ha fotografato questi prefabbricati, che, secondo la scheda tecnica, sono stati assemblati dalla fondazione IKEA. Si trovano a piazzale Ramazzini, nel quartier generale della Croce Rossa Italiana.

Virginia Raggi prepara la città dell’esclusione

Fervono i lavori a via Ramazzini, dove la Croce Rossa Italiana ha il suo quartier generale. Nel vasto parco, accanto ai molti padiglioni – in un angolo di uno spiazzo sprofondato e recintato rispetto alla quota costante del terreno, luogo un tempo adibito a deposito di mezzi e materiale in disuso – vengono ora montate delle tende.

Nello stesso luogo in cui fino al settembre di quest’anno erano state «ospitate» fino a 400 persone. È questa la destinazione pensata per chi oggi vive negli stabili occupati (e autorecuperati) di via Carlo Felice, via del Policlinico o per chi è già stato gettato per strada dal palazzo di Piazza Indipendenza?

Una squadra di operai è già a buon punto. Alcune linee «abitative» sono state realizzate. È forse questa la risposta al bando del Comune di Roma che si dichiarava pronto a ricevere offerte per «accogliere, anche in strutture prefabbricate, 100 famiglie che vivono nelle occupazioni» entro il 1° dicembre?

La CRI non si vuole far trovare impreparata e così intende bruciare sul tempo eventuali concorrenti. Va all’IKEA. Per solo 1.000 euro al pezzo trova casette di plastica per ospitare in un’altezza di mt 1,75 e in 17 metri quadri «5 o 6 persone», come da depliant Ikea. Nonostante per lo stesso Comune il minimo accettabile per una casa è di 28 metri quadri e quell’altezza irregolare.

Alla CRI sembrano aver trovato il modo per tradurre in abitazione il concetto di «fragilità» espresso dalla Sindaca Raggi.

La città dell’esclusione sta ponendo le prime pietre, ops! Le prime tende.

È forse questa la destinazione pensata per chi oggi abita a Carlo Felice, al Policlinico o è stato gettato per strada a Piazza Indipendenza?

A Roma vogliono chiudere i poveri in scatolette per sardine. Stile Ikea.

 

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