ROMA

Centocelle: un parco atteso da vent’anni

Gli abitanti dei quartieri del settore est di Roma da anni continuano a chiedere che il Parco di Centocelle sia finalmente realizzato e aperto all’uso pubblico e che i preziosi resti archeologici diventino patrimonio della città.

Il Parco di Centocelle è all’interno degli 800 ettari del Sistema Direzionale Orientale previsto dal PRG del 1965 e da allora rimasto sulla carta. Per quelle aree lasciate sospese dalla decisione di non realizzare lo SDO, il Consiglio Comunale nel 1995 approva il Progetto Direttore, che si concentra soprattutto sul ripristino del sistema ambientale e la valorizzazione del patrimonio storico-archeologico esistente, destinando a verde pubblico circa la metà delle aree del territorio direzionale.

Si prevedono quattro parchi urbani di nuova fondazione: Pietralata, Tiburtino, Casilino e Centocelle. È proprio il Parco di Centocelle, per la sua grande estensione e la prossimità con il Parco dell’Appia, a dover svolgere un ruolo importante per il riequilibrio ambientale dell’intero settore urbano della zona est.

Nel 1996 viene bandito dall’Amministrazione comunale un concorso internazionale di progettazione per la sua realizzazione, dopo che il Soprintendenza archeologica di Roma ha apposto su quasi tutto l’ex-aeroporto militare un vincolo, per l’importanza archeologica del sito. Gli obiettivi del progetto, come indicato nel bando, sono «finalizzati alla tutela integrale delle specificità archeologiche e storiche del parco, alla riproposizione del paesaggio storico della campagna romana, al ripristino ambientale del territorio».

Al bando rispondono più di 200 architetti italiani e stranieri. Vincitore risulta l’architetto inglese Mark M. Ruthven, con la proposta di un bosco urbano. Anche quel progetto però rimane sulla carta.

Del parco si continua a parlare, lo vogliono gli abitanti dei quartieri limitrofi che chiedono lo spostamento degli autodemolitori e del rimessaggio di camper presenti all’interno del perimetro del Parco e la realizzazione del progetto.

Ci vogliono dieci anni affinché la Regione Lazio approvi il Piano Particolareggiato adottato dal Comune, che prevede la realizzazione del parco. Questa volta sembra quella buona. Partono i lavori per realizzare la recinzione dell’area e un primo stralcio di 33 ettari, che viene inaugurato a settembre del 2006 in occasione della Notte Bianca.

Ha però vita breve! Due anni dopo viene chiuso per la presenza del campo nomadi Casilino 900 e riaperto nel 2009 solo dopo lo sgombero del campo.

Nel 2015 partono i lavori per la realizzazione di un secondo stralcio di 18 ettari. I lavori si fermano quasi subito, la ditta che li stava eseguendo fallisce e un nuovo appalto non riesce a partire per la presenza degli autodemolitori sull’area.

Intanto si apprende che esiste un progetto per realizzare un centro militare, il cosiddetto Pentagono, da parte del Ministero della Difesa proprio su quell’area.

Le associazioni del territorio lamentano la situazione di inquinamento in cui versa l’intera area. Ci sono rifiuti interrati che in alcuni punti risultano visibili, un incendio è scoppiato nella zona del canalone e, per più di un mese, i fumi che si sono sviluppati hanno reso l’aria irrespirabile. L’amministrazione capitolina ha emanato un’ordinanza in cui chiede al Dipartimento Tutela Ambientale di predisporre il piano di bonifica e all’Arpa di procedere con analisi sull’ aria e sulle acque nei pozzi dell’area circostante.

I risultati delle analisi rilevano la presenza di solventi clorurati in percentuali al di sopra di quanto ammesso. Le realtà impegnate da anni nella lotta per la realizzazione del parco chiedono la bonifica dell’area, l’apertura degli accessi su altri lati del parco e la delocalizzazione degli autodemolitori.

I finanziamenti stanziati da Roma Capitale per la bonifica e l’apertura del secondo stralcio ammontano a 3 milioni di euro e sono disponibili, così come i 2 milioni e 600 mila per l’apertura delle ville romane presenti all’interno del parco.

Mercoledì 28 novembre 2018 alle ore 18 presso il Centro sociale Spartaco ci sarà un’assemblea pubblica promossa dalle associazioni territoriali per chiedere ancora una volta la realizzazione dei lavori di riqualificazione con i fondi già stanziati che interessano i 15 ettari di parco nel versante di via di Centocelle e della museizzazione delle ville romane. Si chiede anche il reperimento di nuovi fondi per la riqualificazione e l’apertura del parco anche nel versante di via Papiria in VII Municipio e la bonifica immediata del parco con la delocalizzazione dei rottamatori e di tutte le attività abusive presenti.
Naturalmente favorendo l’inclusione e la partecipazione dei cittadini alla gestione e al mantenimento dell’area verde, affinché sia finalmente un bene comune vissuto in pieno dalla collettività.