ROMA

Casal Bernocchi: mobilitazioni dopo la revoca di concessioni al centro polivalente

Con una delibera approvata in piena emergenza Covid-19 la maggioranza pentastellata del Municipio X di Roma sta mettendo a rischio le associazioni attive presso il centro polivalente del quartiere, che ha alle spalle una lunga storia di lotta per l’autogestione

Casal Bernocchi è un quartiere della periferia sud di Roma, all’interno del X municipio, sorto al lato meridionale della via Ostiense tra le frazioni di Acilia e Vitinia. Nato nel 1961, all’inizio viene denominato Villaggio Ina-Casa e, poi prenderà il nome dalla famiglia dei proprietari di un casale e del terreno ceduto all’ex-Ina Casa per costruire appartamenti per i lavoratori. Un quartiere dormitorio collocato tra la città e il mare, mal collegato con Roma visto che la stazione della Roma- Lido sorgerà solo nel 1972. Sin dall’inizio il quartiere presentava tutti i problemi delle periferie romane: carenza di servizi, assenza di luoghi di incontro e di svago, presenza solo di scuola materna ed elementare, trasporti che terminano con il calar delle tenebre. Nel quartiere sorgeva un centro polivalente al cui interno trovavano spazio un centro anziani, una biblioteca e al 2° piano il comitato di quartiere. Negli anni, tranne la biblioteca che diventa un riferimento, il resto è in stato di abbandono il Cdq diventa non più uno strumento per costruire battaglie per migliorare il quartiere ma un luogo in cui i partiti si spartiscono il consenso elettorale.

Con il passare del tempo il quartiere diviene come altri, luogo di spaccio e di degrado.

 

Nel 1980 un collettivo di giovani occupa il 2° piano del centro polivalente, per farne un centro sociale autogestito, uno dei primi nella città.

 

Partono subito una serie di attività, dall’autoriduzione delle tariffe elettriche, la lotta allo spaccio dell’eroina, corsi di musica, fotografia. Da subito si fa pesante lo scontro con il Pci (che governa l’allora 13° Circoscrizione), fino alle aggressioni e alla delazione. In quel frattempo arriva lo sgombero ordinato dal presidente della Circoscrizione. Ma la rioccupazione è rapida con il sostegno sempre più forte degli abitanti del quartiere giovani, anziani, donne. Tutti danno il loro contributo alle attività del centro, partecipando alle varie attività. La solidarietà del quartiere costringe le istituzioni a più miti consigli, si raggiunge un accordo per i lavori di ristrutturazione già programmati. Mentre procederanno i lavori il centro sociale avrà spazio in un prefabbricato accanto al centro, i lavori iniziano a fine 1986. Alla fine dei lavori ci saranno spazi per il centro anziani, spazi per il centro sociale e per il nuovo comitato di quartiere sorto all’interno del centro sociale con elezioni molto partecipate e luoghi comuni da gestire insieme.

Le attività del centro si sviluppano sempre più, nasce l’associazione La Talpa, proseguono attività come il laboratorio musicale (sala prove), corsi di ceramica e informatica, teatro, corsi di arti e mestiere, nasce una radio di zona (Radio talpa collegata a Radio onda rossa), iniziano attività in collaborazione con la Asl (per inserimento disabili), con la circoscrizione (intercultura), cineforum a tema.

 

La crescita esponenziale del centro crea dissapori con il centro anziani e allora nel 1999 con una delibera consiliare e un regolamento si definiscono meglio i diversi ambiti.

 

L’attività del centro continua con questi ritmi, però con il mancato ricambio generazionale alcune attività si affievoliscono ma rimangono importanti presidi come il comitato di quartiere, che promuove iniziative per il miglioramento del quartiere e contro il degrado, come la battaglia contro la violenza di genere, i corsi di ceramica, i laboratori di ceramica e cartapesta con le scuole, le sfilate di carnevale. Tutte iniziative svolte con il patrocinio del municipio.

 

 

 

Con l’arrivo dei Cinque Stelle nel 2017 al governo del municipio, si capisce che l’aria che tira è diversa. Se da un lato continua la collaborazione, dall’altro si accentuano le pressioni del centro anziani per mettere in discussione lo stato delle cose con il sostegno dell’amministrazione.  Dopo molte scaramucce e innumerevoli incontri si giunge al dicembre 2019, quando in commissione servizi sociali viene presentato un Odg per la revoca della concessione degli spazi al comitato di quartiere e all’associazione La Talpa con la scusa che la delibera del 1999 era una delibera clientelare del centro-sinistra: votano a favore 5 Stelle e laboratorio civico X municipio (una lista progressista presieduta da Don Franco Di Donno, ex responsabile Caritas Ostia).

 

Al di là della tiritera sulla legalità, il nodo della questione è il tentativo di azzerare ogni iniziativa sociale e culturale che rompa con il pietismo e la subalternità culturale al potere.

 

Non a caso su questa vicenda abbiamo assistito al silenzio del Pd e di quelle associazioni che vivono con i contributi pubblici.

Il 21 febbraio in piena emergenza Covid-19, la giunta del municipio X ha approvato la delibera n. 2 che ha revocato la concessione e consegnato le stanze al presidente del centro anziani che le darà a chi vuole lui magari a pagamento.
Delibera che non è stata notificata alle associazioni, e se ne è venuti a conoscenza il 5 giugno per una lettera del municipio che chiedeva il rilascio dei locali. La mobilitazione è stata immediata, 400 firme raccolte in tre ore, attestati di solidarietà di cittadini, donne e uomini, che hanno conosciuto le attività del centro. La battaglia continuerà nelle strade e nelle aule dei tribunali.

 

Foto tratte dalla pagina Facebook di Comitato di Quartiere “Casal Bernocchi”