ROMA

«Agenas rottama i precari». Clap chiama la mobilitazione

La Camera ha bocciato l’emendamento presentato dai deputati di Liberi e Uguali per la stabilizzazione di oltre settanta precari di Agenas. Nel frattempo l’Agenzia ha indetto selezioni per nuove posizioni, ovviamente a tempo determinato. La protesta dei lavoratori, supportati dalle Clap di Roma, continua: mercoledì mattina presidio davanti al Ministero della Salute

Fumata nera dalla Camera: l’aula ha infatti bocciato ieri sera l’emendamento presentato dai deputati di Liberi e uguali (Leu) per la stabilizzazione dei dipendenti Agenas. «Si tratta di precari storici, con almeno dieci anni di lavoro in Agenas alle spalle», spiega Francesco Raparelli, rappresentante sindacale delle Camere del lavoro autonomo e precario (Clap) che ha seguito tutta la vertenza: «Lo scorso hanno superato una selezione pubblica e hanno avuto un contratto a tempo determinato che scadrà il prossimo 31 dicembre».

Un Natale amaro per oltre settanta famiglie: a bloccare l’emendamento è stato il parere negativo del Ministero della funzione pubblica, che già settimana scorsa aveva espresso parere negativo. «Il ministero sostiene che, negli ultimi due anni, ci siano già state assunzioni», chiarisce ancora Raparelli: «Si tratta però di assunzioni che non hanno in alcun modo sanato il problema del precariato». I settanta precari coinvolti nella vicenda rappresentano infatti quasi un terzo dell’intera forza lavoro dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.

Il problema del precariato affligge Agenas da anni, come sottolinea Raparelli: «Purtroppo Agenas ha spesso avuto più personale precario che personale stabile. Quindi i processi di stabilizzazione messi in campo negli ultimi due/tre anni non hanno in alcun modo risolto il problema». Inoltre la decisione di non rinnovare i contratti né di stabilizzare rapporti lavorativi già in essere rischia di togliere all’Agenzia risorse preziose. «Rottamare i precari storici significa privarsi di professionalità e competenze indispensabili, acquisite con il lavoro all’interno dell’agenzia», ribadisce Raparelli.

 

Durante l’anno, Agenas ha inoltre visto i propri compiti aumentare, anche a causa dell’emergenza pandemica: è l’Agenzia, per esempio, a raccogliere i dati di tutti i contagi da Covid che si verificano nello Stivale.

 

Anche per questo motivo, appare ancora più grave la bocciatura dell’emendamento di stabilizzazione. Accusa Raparelli: «Una parte del governo non intende risolvere il problema della precarietà in una struttura e in un’agenzia come Agenas che svolge una funzione strategica in questo momento, garantendo supporto tecnico e qualificato al Ministero della salute».

Agenas d’altro canto ha già iniziato le procedure per delle nuove assunzioni, ovviamente a tempo determinato. Venerdì 18 dicembre l’Agenzia ha comunicato che proprio in questi giorni avrebbero preso il via le selezioni per queste nuove posizioni. «Invece di risolvere il problema del precariato storico si assumono nuovi lavoratori precari, aggravando il problema», racconta Raparelli. Una decisione, quella di Agenas, che assume quasi un sottofondo ritorsivo nei confronti dei dipendenti che più si sono mobilitati per ottenere la stabilizzazione.

 

Per tutti questi motivi, Clap ha indetto per domattina un altro presidio di protesta: l’appuntamento è alle ore 11, questa volta davanti al Ministero della salute.

 

«Saremo in piazza per chiedere al ministro Speranza di riceverci», annuncia Raparelli: «Serve un intervento normativo ad hoc che possa riparare al torto subito in questi anni di precarietà dai lavoratori e al torto ultimo, la bocciatura dell’emendamento presentato da Leu».

In queste ore i lavoratori precari e Clap hanno anche pubblicato una lettera aperta indirizzata al Ministro Speranza: «Dare stabilità a lavoratori precari da 10 anni è certamente questione etica fondamentale, un principio di giustizia, peraltro più volte ribadito in ambito UE, che un Paese civile non può ignorare e che rappresenta anche un grande investimento per il suo futuro».