PRECARIETÀ

Benvenuti nell’università dei camici fantasma


Iniziative di comunic-azione questa mattina durante i test d’ingresso all’Università la Sapienza e Policlino Umberto I. Contro il numero chiuso, i tagli all’università e lo smantellamento della sanità pubblica.

Benvenuti nelle Università dei camici fantasma! Benvenuti nei Policlinici colpiti dai tagli lineari della Spending Review. Dove la formazione è disorganizzata e disomogenea; dove la pratica clinica, l’acquisizione di competenze pratiche, la professionalizzazione, la crescita tra pari in un sapere critico sono schiacciati da una predominanza eccessiva e miope dell’acquisizione teorica e nozionistica, dallo scoglio della disorganizzazione e della frammentazione disomogenea di corsi e Facoltà, dalla forbice dei tagli all’istruzione che si riflettono su carenza di strutture per formarci e servizi.

Benvenuti nelle Università dei camici fantasma, dove prima si annuncia di volersi adeguare alla media europea di laureati e poi si taglia sulla formazione, riducendo i contratti di formazione specialistica (borse di specializzazione) a 3.300 da 4500 dell’anno scorso. Questo a fronte di 11.000 giovani medici che proveranno il concorso.

Cosa vi aspetta dopo la laurea? Un imbuto stretto per poter continuare a formarvi, perché 6 anni non bastano, perché in 6 anni non ci formano nemmeno per essere medico di medicina generale e con la tua laurea non puoi essere assunto da nessuna parte.

Benvenuti nei Policlinici del precariato, con reparti spesso retti da specializzandi; dove il blocco del turn over inasprito dalla legge 133 e dal patto di stabilità obbliga ad assumere 1 solo nuovo medico ogni 5 che vanno in pensione. Eppure proprio nel 2020 saranno 18.000 i medici ad andare in pensione!

Quello che sta accadendo è un inaccettabile precarizzazione non solo , o non tanto, del futuro di tanti giovani, della formazione di anni, delle vite di ognuno di noi e del lavoro, ma una precarizzazione del concetto stesso di diritto alla salute per tutti; un attacco che mette a rischio una salute come bene comune, universale e di qualità per tutti gli individui, come garantito dalla nostra Costituzione.

Noi vogliamo dire agli studenti che oggi proveranno il test, a quelli già entrati a Medicina, ai neo-abilitati, agli specializzandi, ai medici strutturati o precari, alla cittadinanza tutta che sulla salute non si scherza! E se la salute deve essere una priorità per il nostro Paese, per un governo, allora c’è bisogno di:

investire su una sanità pubblica universale e di qualità, facendo una reale ed efficace programmazione sanitaria, che individui veri sprechi e inefficienze (doppi o tripli stipendi per incarichi plurimi, grosso divario tra stipendi dei primari e stipendi di strutturati e precari, uso indiscriminato di farmaci e analisi in nome della medicina difensiva, spese eccessive di consulenti e dirigenti amministrativi, esternalizzazione dei servizi, catene di appalti e subappalti); una programmazione che parta da studi epidemiologici e sui bisogni di salute reali dei territori, che sappia parlare di prevenzione e sanità sul territorio

investire sulla formazione e sulla sua qualità: più strutture per formarci, più equilibrio fra attività teorica e pratica, meno burocrazia in reparto. Vogliamo formarci nelle corsie!

investire nella lotta al precariato e nell’assunzione di giovani medici. I contratti a progetto e a prestazione non garantiscono un buon diritto alla salute, perché per mantenere la produttività, spesso si tralascia la qualità!

Oggi torniamo a dire insieme e con forza che

#SullaSaluteNonSiScherza

Perché non restino camici vuoti, perché si tuteli la nostra formazione, il lavoro e la salute dei cittadini dobbiamo lottare tutti e tutte insieme, non restando a guardare mentre un ennesimo taglio si consuma sulle nostre teste.