ROMA

Bans off our bodies

La corte suprema degli Stati Uniti cancella l’aborto dalla legislazione federale, Non una di meno risponde con un’assemblea pubblica domani martedì 28 giugno ore 18.30 in piazza Esquilino a Roma

Non una di meno Roma chiama un’assemblea pubblica
– per esprimere indignazione e protesta contro la decisione gravissima di 6 giudici di decidere della vita di milioni di donne
– per organizzare mobilitazioni in solidarietà con le sorelle statunitensi
– per aprire un’agorà di confronto su aborto, autodeterminazione e salute perchè ci riguarda

A pagare il prezzo più alto della decisione della corte suprema, come sempre, saranno le donne povere e razzializzate, le adolescenti, le persone con utero.

Questa sentenza ci riguarda e avrà conseguenze gravissime anche sulle nostre vite. In Europa, Polonia e Ungheria già vietano l’aborto e promuovono leggi anti lgbtq, in Italia l’obiezione di coscienza impedisce l’accesso all’aborto.

Mentre la retorica bellica americana rilancia l’Occidente come baluardo di democrazia nel mondo, gli Usa fanno un salto indietro sul terreno dei diritti umani e civili aprendo una crisi democratica senza precedenti.

Forzare la gravidanza è violenza sui nostri corpi: il contrattacco reazionario e antiabortista promuove un’idea di società gerarchica, patriarcale e razzista.

Bans off our bodies!
Solidarity with our american sisters
We stand together

Immagine di copertina da pagina facebook Non una di meno