ROMA

Bande de Femmes 2022: una rete di «armonica dissonanza», intervista alle curatrici

È iniziato Bande de Femmes, il festival femminista di fumetto e illustrazione, che durerà fino a domenica 3 giugno e animerà il quartiere Pigneto di Roma. L’intervista alle curatrici ci racconta questa nona edizione

«Siamo convinte che la cultura contribuisca a migliorare la vita di chi vive e attraversa il nostro quartiere. L’idea di un festival di fumetto e illustrazione nasce dalla volontà di creare un circolo virtuoso di cultura e socialità che, a partire dalle narrazioni a fumetti, possa parlare e far parlare dei temi che ci interessano da sempre: femminismi, corpi, identità, sessualità e lotte LGBTQIA+» raccontano le curatrici del festival Bande de Femmes, giunto alla nona edizione, che si tiene nel quartiere Pigneto a Roma.

Il nome, come viene spiegato sul sito ufficiale del festival, è un gioco di parole in bilico tra il concetto di una “banda, gang di donne” e Bande dessinée (il termine francese per indicare le strisce illustrate dei fumetti).

Organizzato anche quest’anno dalla Libreria Tuba, il festival si conferma come opportunità per arricchire lo spazio urbano non solo con l’arte, ma anche con vertenze che ci parlano di femminismi, corpi, identità, sessualità e lotte LGBTQIA+.

L’evento è iniziato on-line lo scorso 23 maggio con un ciclo di incontri che hanno trattato dalla psichiatrizzazione nelle fanzine, al tema queer e su come far vivere le fanzine oltre la loro epoca di produzione. Ma il festival in presenza è iniziato ieri, con la notte bianca dove le vie del Pigneto si sono colorate da un vernissage collettivo in cui sono state inaugurate 16 mostre dislocate in 15 spazi diversi del quartiere.

Oggi, domani e dopodomani saranno occasione di dialogo con attivistə e con artistə attraverso diversi momenti.

Il ciclo di «Eccentriche», presenta storie che hanno rotto con le convenzioni, nei «Dialoghi d’autrice», si presenta un fumetto, mentre il ciclo «Matite fuori dai cardini» si occupa del dibattito sui femminismi disegnati, inoltre «Matite esordienti», saranno una serie di incontri dedicati alle nuove proposte.

Ogni sera, le attività si concluderanno con un live painting, oltre alle mostre, che rimarranno fruibili al pubblico fino all’ultimo giorno dell’evento.

Bande de Femmes si riconferma come spazio di sperimentazione, dialogo e attivismo in un quartiere che negli ultimi anni ha continuato a vivere profonde trasformazioni, a cavallo tra la gentrification più spietata e il fiorire di una pluralità di voci e iniziative dal basso. Per questo motivo, abbiamo intervistato le curatrici del festival, che più di tutti, possono riportare la complessità di questa esperienza.

Siamo arrivate alla nona edizione di Bande de Femmes, che – come avete definito giustamente – è un circolo virtuoso di cultura e socialità. Cosa ci possiamo aspettare da questa edizione? Ma, soprattutto, voi cosa vi aspettate?

Innanzitutto, grazie per questa opportunità di raccontarci e di raccontare un appuntamento che va avanti ormai da anni e che, nonostante la cadenza annuale, non si ripete mai uguale a sé stesso.

Bande de Femmes per noi non accade “solo” nei giorni del festival: Bande de Femmes è la rete di relazioni e scambi che siamo riuscite a costruire in questi anni, è il lavoro orizzontale di ideazione e progettazione che facciamo nei sei mesi precedenti, è la sinergia che si crea con ogni singola persona – dalla grafica, allə volontariə, da chi gestisce i social a chi fa la fotografia e l’ufficio stampa, senza dimenticare, ovviamente, Tuba – che rende il festival possibile.  

Crediamo quindi che, come ogni anno, i giorni del festival saranno un’occasione per sperimentare la potenza di questa rete, di conoscere tantə artistə che fanno cose molto diverse e attingono a immaginari e storie che creano un caleidoscopio che – secondo noi – è una delle rappresentazioni possibili di cosa vuol dire essere donne e soggettività eccedenti la norma oggi, in Italia come altrove.

Ci saranno 16 mostre dislocate in 15 spazi diversi del quartiere e tre giorni fitti di presentazioni e laboratori. Tante voci diverse che creeranno una dissonanza armonica.

Immagine da pagina facebook di Tuba

Nel programma risulta evidente la volontà di creare uno spazio di discussione intersezionale, coinvolgendo temi, forme d’arte e artistə differenti. Attraverso quali strumenti rendete questa complessità così organica ed efficace? Pensate che questa visuale ampia sia in grado di animare un festival del fumetto che diventi rivendicativo, facendo incontrare diverse vertenze e battaglie?

L’idea da cui Bande de Femmes ha origine è quella di smontare pezzo per pezzo la finta neutralità dei linguaggi artistici e letterari: da sempre l’arte è monopolio maschile, le storie raccontate sono filtrate dallo sguardo maschile e gli spazi di visibilità sono appannaggio degli artisti.

Ecco, Bande de Femmes è un tentativo di creare uno spazio di espressione e visibilità per altri vissuti, altri immaginari, altri linguaggi. Per fortuna negli ultimi anni sono stati creati tanti “luoghi” – festival, spazi artistici, case editrici, pubblicazioni, librerie, ecc. – in cui viene portata avanti questa opera di decostruzione dell’egemonia patriarcale su arte e cultura.

Bande de Femmes si concentra sulla potenza dell’immagine, del canale visivo, del colore, della figura come strumenti per raccontare storie, delineare vissuti e veicolare nuovi immaginari il cui minimo comune denominatore è quello di scardinare la norma sessuale e di genere e di combattere sessismo e patriarcato.

Per questo, accanto alle graphic novel e ai fumetti – che hanno comunque sempre un posto centrale nei tre giorni in presenza tramite le presentazioni – abbiamo voluto arricchire il programma con le mostre di tantə artistə diverse per offrire un panorama composito fatto di storie e di immagini.

Chi avrà voglia e modo di attraversare il festival, crediamo si renderà conto che – nel mix composito di fumetti e illustrazioni – la rivendicazione emerge chiara e rumorosa: vogliamo più spazio per raccontare e raccontarci e quello spazio ce lo prendiamo con le lotte, l’attivismo e con l’arte; lo facciamo ovunque e soprattutto negli spazi esistenti per veicolarla, come Bande de Femmes appunto.

Il Pigneto è un quartiere che negli ultimi anni ha vissuto radicali trasformazioni, diventando emblema della gentrification, da un lato, ma anche di proposte culturali e politiche dal basso. Che tipo di contributo possono dare queste giornate di dibattito in questo costante braccio di ferro?

Il Pigneto è un territorio complesso, fatto di tante contraddizioni. Noi che lo viviamo quotidianamente – per lavoro, vita, relazioni – pensiamo che i conflitti sociali che lo hanno attraversato e continuano ad attraversarlo siano il frutto di scelte sbagliate di chi amministra questa città levando spazi per destinarli al consumo.
Per questo è importante vivere il quartiere, entrare in relazione con le persone e mettere insieme bisogni ed esigenze diverse costruendo spazi di incontro e socialità. Bande de Femmes è un festival fatto e attraversato da chi il quartiere lo vive quotidianamente e la libreria femminista Tuba svolge un ruolo centrale in questo processo, ponendosi come punto di riferimento per tantə compagnə.

Inoltre, tutti gli eventi del festival sono completamente gratuiti e questo ci sembra importante per contrastare la mercificazione dei quartieri che colpisce ogni forma dello stare in strada che non sia finalizzata al consumo.

Qui il PROGRAMMA

Immagine di copertina da pagina facebook di Bande de Femmes