EUROPA

Atene: due sgomberi all’alba

Doppia operazione di polizia nella capitale greca. Alle prime luci del giorno, sgomberati un centro sociale e un’occupazione abitativa di rifugiati.

Ad Atene sono una decina i palazzi occupati per garantire un tetto e condizioni di vita dignitose ai rifugiati in fuga dalla guerra, alle persone intrappolate nella penisola ellenica dopo la chiusura della frontiera macedone e in attesa di essere trasferite altrove attraverso il meccanismo di ricollocamento europeo.

Uno di questi palazzi è stato sgomberato stamattina. Si trovava in via Alkiviadou e, da circa un mese, era diventata la casa di circa 120 rifugiati. La polizia ha attaccato e sgomberato l’occupazione. Tutte le persone presenti all’interno sono state trasferite alla questura per stranieri di via Petrou Ralli. Pare che al momento siano ancora in stato di fermo.

Il centro sociale Villa Zografou, invece, era stato occupato nel 2012. Al momento dello sgombero era vuoto, ma pare che alcuni attivisti siano stati fermati in una seconda fase, mentre provavano a raggiungerlo dopo aver ricevuto la notizia della presenza dei poliziotti.

Si tratta dei primi sgomberi realizzati dal governo Syriza-Anel ad Atene. A Salonicco, invece, era già successo lo scorso luglio, con ben tre sgomberi realizzati in contemporanea. Dopo aver firmato il Terzo Memorandum, dicendo addio alla battaglia contro l’austerity, Syriza volta le spalle anche ai movimenti di solidarietà con i rifugiati, che pure aveva sostenuto quando si trovava all’opposizione. Intanto, secondo un sondaggio pubblicato oggi dal quotidiano conservatore Ekathimerini, il partito di Tsipras sarebbe ormai 16,5 punti percentuali dietro a Nea Dimokratìa.

Il comunicato del City Plaza, occupazione abitativa di rifugiati che si trova a pochi metri dalla casa sgomberata oggi

La repressione non metterà fine al movimento delle occupazioni. Lo sgombero di Villa Zografou e dello squat Alkiviadou da parte della polizia è un atto di estremo autoritarismo dello stato. Il governo SYRIZA-ANEL si è rapidamente allineato con le voci di estrema destra che chiedono più repressione. Mentre i profughi sono stipati all’interno di campi terribili, mentre enormi somme di denaro vengono sprecate, mentre la città sta soffocando per la mancanza di spazi liberi e non commerciali, il governo sceglie una politica che lascia spazio alla violenza della polizia e al soffocamento sociale.

Ma se credono di poter schiacciare il movimento delle occupazioni con la polizia antisommossa e giudici si sbagliano. La lotta per la solidarietà e la dignità continuerà senza sosta. Si tratta di un bisogno sociale, è una scelta politica.

City Plaza